Stir al collasso con file di camion: una nave salva dall'emergenza rifiuti

Stir al collasso con file di camion: una nave salva dall'emergenza rifiuti
di Valerio Esca
Giovedì 26 Aprile 2018, 08:08 - Ultimo agg. 09:41
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Duecentocinquanta tonnellate di rifiuti ancora in strada. File all'esterno degli Stir e una nave al porto pronta a salpare per la Spagna, appena raggiunte le 2mila 800 tonnellate di spazzatura. Dovrebbe fare seguito la prossima settimana un altro carico. Una situazione di crisi che dal Comune e dalla Regione stanno tentando di fronteggiare ora dopo ora.

Ieri mattina, intorno alle 11, il vicesindaco di Napoli Raffele Del Giudice, dal suo studio al secondo piano di Palazzo San Giacomo ha dato vita ad un valzer di telefonate. Prima ad Asìa, poi a Palazzo Santa Lucia. «Lentamente si tornerà alla normalità» spiega Del Giudice, che incalza: «Sono stato io a chiedere a tutti i soggetti coinvolti di organizzare una riunione nei giorni scorsi, dopo la quale si è deciso di formare una sorta di coordinamento. Voglio ricordare senza polemiche che il Comune non ha firmato l'ordinanza di via delle Brecce in ritardo, ma soltanto dopo che la Regione ci ha avvisato dello stato di emergenza. Gli impianti sono di competenza regionale, ma in questa filiera vogliamo dare una mano e infatti stiamo facendo in modo di risolvere per quanto possibile gli intoppi e trovare una risposta alla crisi attuale».
 
Quale? Organizzare in fasce orarie lo smaltimento dei diversi comuni. Chi raccoglie la spazzatura principalmente la mattina può recarsi negli Stir nelle ore diurne, chi invece raccoglie la sera, come Asìa, lo farà di notte. Una vera e propria sincronizzazione degli orari di conferimento, per evitare caos e convergenze dei tir negli stessi orari. «È una misura tampone, che stiamo gestendo insieme all'ufficio flussi regionale, che ci consente di evitare sovraffollamenti all'esterno degli stabilimenti, considerando che già c'è la fila» rimarca il vice di de Magistris. Una ventina di tir alla volta sono costretti, all'esterno degli impianti, ad attendere che gli altri scarichino e vadano via, prima di poter conferire i rifiuti raccolti. Questa la situazione ieri.

Intanto è ripartito l'impianto di Battipaglia (il primo a fermarsi), che aveva lasciato Salerno nella morsa dai rifiuti. Si procederà a scartamento ridotto invece a Giugliano, Tufino e Caivano. Così come ad Acerra, dove era in programma la manutenzione di una delle linee del termovalorizzatore, «che nacque per servire Napoli e la provincia sottolinea Del Giudice e oggi accoglie i rifiuti di tutta la regione». L'origine di tutti i mali, al di là della mancanza di un ciclo virtuoso dei rifiuti, nasce dal fatto che le gare indette da Sapna (società che gestisce la raccolta della provincia), finalizzate ad individuare le imprese specializzate nel trasporto in nave dei rifiuti e allo smaltimento finale della frazione secca tritovagliata, vanno puntualmente deserte. Per tre volte nessuno ha risposto al bando pubblico provocando così una sovraesposizione degli Stir, che hanno lavorato 24 ore su 24, fino ad andare in tilt. «Può succedere quando si lavora ininterrottamente senza pause fanno sapere dal Comune Se uno degli impianti si interrompe per sei settimane si va in sofferenza come è successo in questi giorni». L'equilibrio già precario è stato messo in crisi dallo stabilimento di Tufino, fermo, e da Giugliano, che si è ritrovato con le fosse piene.

Al momento l'impianto di via delle Brecce (ex Icm), a Napoli est, individuato dal Comune come sito di stoccaggio temporaneo (per 60 giorni) del materiale proveniente dalla raccolta differenziata sta funzionando a pieno regime. «Il nostro polmone dice il numero due di Palazzo San Giacomo sta al momento creando sollievo rispetto all'emergenza». Ieri intanto qualche cumulo pregresso è stato raccolto a Scampia, San Pietro a Patierno e Pianura, nonostante ogni mese si accumulino nelle periferie, nelle strade di ingresso della città, oltre 2mila tonnellate di spazzatura proveniente dai comuni limitrofi. Un fenomeno meglio conosciuto come «la migrazione del sacchetto». «Questo porta ad un decremento della cifra della nostra raccolta differenziata» aggiunge Del Giudice, che ci tiene a «ringraziare i lavoratori di Asìa e degli Stir, che anche in giorni festivi hanno lavorato tutto il giorno».

L'amministratore di Asìa Francesco Iacotucci fotografa invece la situazione della raccolta in città: «Si sta procedendo con quella ordinaria e si è cercato anche di smaltire alcune criticità in zone circoscritte di Napoli. Nessuna emergenza» ribadisce Iacotucci.
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