Napoli, il tunnel dell’Ottocento rischia di crollare insieme al cimitero: metro, lavori fermi

Napoli, il tunnel dell’Ottocento rischia di crollare insieme al cimitero: metro, lavori fermi
di Paolo Barbuto
Domenica 19 Gennaio 2020, 23:00 - Ultimo agg. 20 Gennaio, 16:59
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Sotto al cimitero del Pianto corre un’antica galleria della linea ferroviaria Napoli-Foggia. Quel tunnel è stato costruito alla fine dell’800, utilizzato a lungo e poi dismesso, abbandonato. Oggi quella cavità, che nessuno ricordava più, e che appartiene al Comune, mette in difficoltà i lavori della metropolitana perché si trova al di sopra del percorso di realizzazione delle gallerie in costruzione fra Poggioreale e Capodichino

I movimenti sotterranei delle talpe che scavano verso l’aeroporto causerebbero poderose sollecitazioni alla sovrastante galleria ottocentesca con consistenti possibilità di cedimenti e crolli. E siccome al di sopra del tunnel antico c’è il cimitero del Pianto, verrebbero ingoiate dal terreno anche cappelle e tombe, uno sfacelo.

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Quando pensiamo alla realizzazione di un progetto mastodontico come quello di una metropolitana, tutti noi immaginiamo perfezione, metodo, impossibilità d’errore. Invece può succedere pure che nessuno si accorga di un’antica galleria. È successo esattamente così per la tratta Poggioreale-Capodichino per la quale il progetto ufficiale è stato presentato e approvato nel 2013 senza nessun riferimento all’antica struttura ferroviaria della Napoli-Foggia che avrebbe potuto generare problemi. Insomma, nonostante i rilievi, le riunioni, la pianificazione, nessuno s’era accorto che lì sotto c’era quel buco che risaliva alla fine dell’800 e un tempo apparteneva alle ferrovie dello Stato. Anzi, no, qualcuno se n’era accorto. 
 

 

Cosa c’entra il federalismo demaniale in questa storia? Abbiate un po’ di pazienza e lo scoprirete. 

Con ineffabile tempismo il Comune, un mese prima della presentazione del progetto per la tratta Poggioreale-Capodichino aveva fatto richiesta per acquisire al proprio patrimonio, tra gli altri beni demaniali, anche un ex ricovero antiaereo, il numero 7 denominato “Galleria linea Fs Napoli-Foggia”. Insomma, a novembre del 2013 il Comune chiede di diventare proprietario di una galleria che, però, il mese successivo non esiste nei progetti della Metropolitana. Ma il bello deve ancora venire.

Succede che sei anni dopo, e veniamo al 2019, quando s’inizia a realizzare la galleria della metropolitana che dovrà correre verso Capodichino, l’azienda che si occupa della realizzazione scrive al Comune spiegando i guai che potrebbe procurare lo scavo e dicendo che lassù, nell’antico tunnel bisogna prevedere lavori di sostegno per evitare cedimenti.
 

Così si mette in moto la macchina per scoprire chi è il proprietario di quell’ottocentesco percorso ferroviario che dovrà procurarsi il denaro per garantire la messa in sicurezza. Si scopre che nel 2015 il Demanio ha ceduto quel luogo proprio al Comune di Napoli che aveva presentato ufficiale richiesta per acquisirlo, per cui i lavori saranno ufficialmente a carico dell’amministrazione partenopea.

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Si arriva, dunque, ai giorni d’oggi. Qualche settimana fa è stata presentata una disposizione dirigenziale per pescare 300mila euro dai fondi della Metropolitana da destinare alle opere di sostegno dell’antica galleria ferroviaria. Per la precisione si tratta di 320.514 euro e 25 centesimi che sono gocce nel mare dei 36,6 milioni di euro destinati alla tratta ma rappresentano, comunque, un bel mucchio di denari.
Però andavano trovati e utilizzati: la nuova galleria rischiava di far crollare quella antica e di trascinarsi dietro un pezzo di cimitero. Quel tunnel apparteneva al Demanio ma il Comune ha voluto prenderselo ad ogni costo.

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