Napoli zona rossa, assalto allo scoglione di Marechiaro. I ragazzi: «Lasciateci respirare»

Napoli zona rossa, assalto allo scoglione di Marechiaro. I ragazzi: «Lasciateci respirare»
di Gennaro Di Biase
Mercoledì 31 Marzo 2021, 00:14 - Ultimo agg. 20:12
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Tutti al mare in zona rossa. Centinaia di giovani e giovanissimi si sono riversati ieri sulla spiaggia libera di Marechiaro, intasando la zona della fenestella e della piazzetta nell’angolo di paradiso posillipino. Residenti e associazioni sono «preoccupatissimi anche per i prossimi giorni», visti i 21 gradi e il primo sole invitante del 2021. Entra nel pieno la primavera, insomma, arriva il bel tempo, e i ragazzi – con le scuole chiuse ed esausti delle restrizioni – vanno al mare ad anticipare la tintarella. Lidi e ristoranti sono «rigorosamente chiusi - come segnalano le associazioni – in ottemperanza ai divieti anti-Covid, eppure l’invasione qui a Marechiaro è totale». La folla di teen-ager non manca neppure nei parchi, negli spazi aperti e nei giardinetti napoletani, da Corso Vittorio Emanuele a piazza Dante, per fare solo due tra i tanti esempi possibili in città. 

Assembramenti e sole. Zona rossa e tuffi. «Si stenta a crederlo – commenta Sergio Mannato, presidente dell’Associazione Borgo Marechiaro – Ieri era un giorno di zona rossa, in teoria, ma in realtà è stato un giorno normalissimo, quasi estivo, con un afflusso pre-Covid se non di più, ma le forze dell’ordine non possono arrivare anche sugli scogli e sulla spiaggia: in questi luoghi la competenza sarebbe della Guardia Costiera.

I trasgressori della zona rossa andrebbero fermati prima, con controlli più serrati per le strade. Il problema va posto: col caldo servirà l’esercito e noi residenti siamo preoccupati. Il flusso di bagnanti comincia a essere già significativo. Si figuri che l’altro giorno alcuni ragazzi hanno scavalcato e hanno occupato la pedana del lido, ovviamente chiuso, come da regolamento. Al danno sanitario si aggiunge la beffa per le imprese bloccate». «Lido e ristoranti erano chiusi ieri – aggiunge Alfonso Arnone, residente e lavoratore di Marechiaro – in piazzetta non ho trovato nemmeno parcheggio. Tutto intasato. C’erano centinaia di ragazzi sullo Scoglione». «In questo momento è importante che i giovani non abbassino la guardia e non rischino di portare il virus a casa – spiega Gianluca Capuano titolare di Cicciotto – Io ho un figlio disabile, e so cosa vuol dire la necessità di proteggere le persone fragili. Aspettiamo il completamento dell’immunizzazione e poi riprendiamo con la vita com’era». 

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Eppure, sono tanti i ragazzi dai 15 anni in su, a Marechiaro e non solo. Tutti a sfidare l’obbligo, previsto in zona rossa, di uscire «per comprovate esigenze di necessità, salute o lavoro». La maggior parte dei giovani non vuole più sentir parlare di restrizioni e quarantene, e sfrutta il tempo libero - che aumenta con la didattica a distanza e le scuole chiuse - per prendere quelle che loro stessi definiscono «boccate d’ossigeno, perché non ce la faccio più – racconta Laura, 16 anni, stesa al sole – Abbiamo bisogno di ripartire con la vita sociale». «Sono davvero esausto di restare a casa – aggiunge Riccardo, 20 anni – Non respiro più». «Abbiamo fatto già tanti sacrifici – conclude Liliana, 18 anni – Non voglio più vivere in un mondo dove uscire di casa». Non si ignora la zona rossa solamente in spiaggia, dicevamo. Negli ultimi giorni, con le temperature invitanti della primavera, nei parchi e nelle piazze rispunta lo street-sport. Il Covid sembra lontanissimo, ma non lo è. 

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