Nola, la Procura dei veleni: il caso sul tavolo del Csm

Nola, la Procura dei veleni: il caso sul tavolo del Csm
di Nello Fontanella
Martedì 27 Luglio 2021, 09:18 - Ultimo agg. 20:38
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La proposta di trasferimento d'ufficio per il procuratore della repubblica presso la Procura di Nola Laura Triassi non giunge come un fulmine a ciel sereno. La pioggerellina caduta nel corso di un anno di gestione si è trasformata in un devastante temporale estivo che ha già procurato i primi effetti: domani il Csm, che ha aperto la procedura del trasferimento «per incompatibilità con l'ufficio di attuale assegnazione e con gli uffici che, nell'ambito del distretto, hanno competenze ordinamentali e procedimentali che presuppongono un coordinamento con la Procura di Nola», si esprimerà sulla questione. Al plenum del Csm, spetterà l'ultima parola dopo aver vagliato la delibera di proposta della prima Commissione, redatta a seguito di un voluminoso dossier prodotto dal procuratore generale presso la Corte di Appello di Napoli Luigi Riello.

Allegato all'istruttoria è anche l'esposto di dodici dei tredici sostituti assegnati alla Procura di Nola nel quale i comportamenti della Triassi (e del procuratore aggiunto Stefania Castaldi) vengono ritenuti causa «di un profondo disagio e penoso malessere» per l'intero ufficio sottolineando che tale comportamento avrebbe determinato «verosimilmente, molteplici e imminenti richieste di trasferimento ad altra sede». In altre parole, il procuratore avrebbe tutto l'ufficio inquirente contro. E non solo i magistrati, ma anche il personale amministrativo.
Stando a fonti ben informate, nell'esposto presentato al procuratore generale Riello si fa riferimento ad atteggiamenti di natura inquisitoria, di diffidenza e sospetto, di disprezzo verso i sostituti.

Episodi anche diretti «a compromettere la dignità della funzione giurisdizionale dei sostituti dell'Ufficio». Secondo quanto scritto nell'esposto, si direbbe che la Triassi non avesse per nulla fiducia nell'organico, con offese profferite in dialetto napoletano sul conto dei sostituti, oltre a una presunta inaffidabilità dei magistrati in maternità. 

In particolare, nella istruttoria si farebbe riferimento alla trattazione di un caso che ha avuto notevole rilievo mediatico. Tra gli episodi all'attenzione del Csm, ci sarebbe la vicenda di Ciro Migliore, fidanzato con la giovane Maria Paola, poi morta nel tentativo di sfuggire al fratello che non gradiva la relazione della sorella con il trans. In presenza di ufficiali dei carabinieri, il procuratore, secondo quanto riportato nel dossier, avrebbe denigrato l'operato del sostituto e dileggiato i carabinieri. Così come, per fatti delittuosi avvenuti nel comune di Brusciano, la Triassi e il sostituto Castaldi avrebbero espresso severi giudizi di inadeguatezza e di scarsa operatività verso i comandanti delle compagnie dei carabinieri di Nola e Castello di Cisterna e dei relativi comandanti dei Nuclei investigativi, anche in merito alla opposizione (del procuratore) al trasferimento degli atti alla Dda di Napoli. D'altra parte uno dei capitoli scottanti del dossier è proprio quello che riguarda i rapporti con i carabinieri, difesi in audizione dal comandante provinciale Giuseppe La Gala. Insomma un clima di malessere diffuso che si è acuito negli ultimi due mesi con la «registrazione di un preoccupante intensificarsi di comportamenti di natura aggressiva, irriguardosa, ritorsiva tenuti dalla dirigenza, in persona del procuratore capo e del procuratore aggiunto».

Accuse che sono tutte state respinte al mittente. Nel corso della sua audizione Laura Triassi ha negato che i fatti raccontati corrispondano al vero. «Le proteste dei colleghi mi hanno colto veramente impreparata, come un fulmine a ciel sereno», avrebbe detto il procuratore capo negando anche di aver «mai chiesto l'azzeramento dei vertici dei reparti e delle compagnie esistenti sugli uffici circondari di Nola» o di «opporsi al trasferimento degli atti alla Procura distrettuale». La Triassi avrebbe negato una gestione autoritaria dell'ufficio e avrebbe smentito offese e atteggiamenti denigratori nei confronti dei sostituti.

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Laura Triassi è alla guida della Procura di Nola da giugno del 2020. Un magistrato di grande esperienza e competenza, con una carriera iniziata a Napoli all'ufficio Gip negli anni 90 nel periodo di tangentopoli. A Nola avrebbe dovuto imprimere una svolta nelle azioni di repressione della criminalità organizzata. Invece sul suo operato pende adesso questa proposta di trasferimento d'ufficio sulla quale si pronuncerà domani il plenum del Consiglio superiore della magistratura.

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