Benevento, pini sequestrati:
diffida e polemiche sulla manutenzione

Benevento, pini sequestrati: diffida e polemiche sulla manutenzione
di Paolo Bocchino
Lunedì 26 Luglio 2021, 09:22 - Ultimo agg. 20:05
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Garantire la dovuta manutenzione dei pini e accantonare ogni velleità di taglio, altrimenti sarà ancora battaglia giudiziaria. Il comitato «Giù le mani» diffida formalmente il Comune all'indomani del sequestro preventivo dei 352 alberi della zona alta disposto dal Tribunale. Un nuovo monito a Palazzo Mosti affinché si eseguano tutte le azioni di gestione del patrimonio verde, senza concentrarsi unicamente sui tagli, addirittura massivi secondo l'intenzione cristallizata nella delibera di Giunta del 3 marzo 2020. Atto che ha portato il gip a salvaguardare tutti i pini, potenzialmente a rischio di abbattimento come i 12 rimossi nel marzo 2019 dal Comune senza adeguate verifiche né autorizzazioni. Di qui le indagini a carico dei funzionari municipali Lanzalone (oggi non in servizio) e Zollo.
Per non incappare nel bis, il comitato ha indirizzato nelle scorse ore al sindaco Clemente Mastella, alla segretaria generale Maria Carmina Cotugno e al dirigente Antonio Iadicicco una istanza moratoria notificata anche a Procura e Soprintendenza. Il sodalizio guidato da Francesco Di Donato e Luca Coletta chiede preliminarmente «la rimozione in autotutela della delibera di giunta comunale 41/2020, mai revocata».

Si sollecita poi «l'adozione di tutte le misure volte alla corretta manutenzione e salvaguardia delle alberature presenti su viale degli Atlantici, via Pacevecchia e via Fratelli Rosselli, nel rispetto della legge, nonché delle migliori e aggiornate pratiche di arboricoltura incluse quelle indicate nella relazione del consulente del Comune».

Riferimento al dossier consegnato nel gennaio scorso dall'arboricoltore Giuseppe Cardiello designato dalla struttura di Palazzo Mosti per la verifica della stabilità degli alberi. Uno studio contenente una mappa delle piante a rischio cedimento (24 secondo la relazione) ma anche un vademecum di interventi manutentivi, tuttora totalmente inapplicato: «Rimonda del secco, spignatura, alleggerimento della chioma e consolidamento - elenca il comitato citando dalla relazione - Interventi endoterapici di contrasto alla cocciniglia e attraverso il lancio dell'antagonista».

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L'organismo civico si dice inoltre preoccupato dai danni che i lavori di ripavimentazione del viale potrebbero produrre agli alberi: «Il Comune - recita la diffida - dovrà munirsi del preventivo nulla osta della Soprintendenza, e in ogni caso, non dovrà danneggiare l'apparato radicale». Quindi il minaccioso finale: «In caso di inerzia, negativo riscontro o reiterazione di condotte, anche omissive, illegittime, si agirà innanzi alle competenti autorità giudiziarie per l'accertamento di condotte penalmente rilevanti, nonché di responsabilità per danno erariale». Di Donato e Coletta commentano, così, la recente decisione del Comune di impugnare il sequestro giudiziario: «È un'offesa all'intelligenza dei cittadini che hanno creduto alle dichiarazioni ripetute del sindaco secondo il quale il taglio degli alberi era motivato dalla paura di essere messo sotto processo nel caso di caduta di un albero con danni a persone. La stessa magistratura ha messo sotto inchiesta chi gli alberi li ha tagliati, per cui la motivazione non sta più in piedi. L'amministrazione dica alla città qual è la vera motivazione per cui si accanisce sul patrimonio arboreo anziché curarlo».

Interviene sul tema anche Benevento Città Verde: «Giorgione dissotterra l'ascia di guerra e va all'attacco della magistratura», commenta il presidente Ambner De Iapinis in relazione all'impugnativa del sequestro annunciata dall'assessore. «Dichiarando il sequestro infondato - aggiunge - ne deduciamo che, a suo parere, chi lo ha prodotto è incompetente. È una sfida alla magistratura, cui va tutta la nostra solidarietà». 

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