La contromossa messa in campo dalla dirigenza del Cardarelli per fronteggiare questa nuova ondata pandemica, è il reclutamento di personale ospedaliero da indirizzare specificatamente all'assistenza nei reparti Covid. Da lunedì, nel presidio collinare, saranno pronti 15 nuovi posti per medici specializzati in pneumologia, infettivologia e medicina interna e 20 nuovi posti per infermieri grazie alle procedure di bandi e avvisi, realizzati in tempi record per contrastare l'emergenza. Si potrà partire subito, dal momento che la risposta sul fronte infermieristico ha sfiorato i 3000 candidati ma, nonostante l'elevata partecipazione, il comparto degli infermieri, proprio ieri, ha incrociato le braccia per protestare contro «le condizioni lavorative precarie».
Un vero e proprio esercito di 2.800 infermieri ha risposto all'avviso pubblicato dalla direzione dell'ospedale Cardarelli per il reclutamento a tempo determinato dei sanitari da destinare ai reparti Covid. Nonostante la risposta di massa, per il momento, saranno solo 20 i candidati valutati per titoli che potranno prendere servizio dal 5 febbraio, data prevista anche per l'inserimento in organico dei medici alle stesse condizioni di tempo determinato. «La finalità reclutativa è strettamente collegata alla necessità di potenziare l'assistenza Covid e la durata dei contratti, come indicano le norme, dipenderà dallo stato di emergenza proclamato dal governo» - ha spiegato Giuseppe Longo, direttore generale del presidio - che conta sul «rafforzamento dell'organico per fronteggiare l'affollamento che sta caratterizzando la variante Omicron». «La complessità di questo momento dipende dall'alta contagiosità e dalla rapidità di diffusione del virus che comporta un gran numero di ricoveri concentrati in tempi brevi» aggiunge il manager che, per ora, ha ricevuto 12 risposte di medici sul totale delle 15 richieste pubblicate nel bando.
Da una parte, dunque, c'è l'esercito di quasi 3000 infermieri pronti a dire si al bando per lavorare nei reparti Covid del Cardarelli, dall'altra c'è il problema delle risorse infermieristiche in sottorganico nella maggior parte delle strutture ospedaliere campane.
«Condizioni di lavoro precarie. Turni estenuanti in sottorganico. Ferie bloccate. Mancato riconoscimento dell'indennità Covid e uno stipendio inferiore a quello della media europea». Queste sono state le principali problematiche esposte ieri mattina durante la protesta del sindacato infermieristico Nursind, riunito al Centro direzionale dove i manifestanti hanno ricevuto l'appoggio di alcuni consiglieri regionali. Vincenzo Ciampi e Valeria Ciarambino, rispettivamente capogruppo del Movimento Cinque Stelle e consigliere pentastellato, hanno presentato un'interrogazione affinché la Giunta tenga fede agli impegni presi in conferenza Stato Regioni corrispondendo a coloro che ne hanno diritto le indennità fino ad oggi maturate». «Abbiamo ottenuto dal dirigente regionale Tutela della Salute, Antonio Postiglione, l'impegno a farsi carico delle richieste dei rappresentanti della categoria per l'adeguamento salariale e la stabilizzazione degli infermieri precari arruolati per l'emergenza Covid» ha concluso la consigliera regionale, Maria Muscarà.