Ospedali, il prefetto di Napoli: «Due nuovi drappelli di polizia: blindiamo le corsie»

Dopo i raid contro medici e infermieri poliziotti al San Paolo e al San Leonardo

ll drappello di polizia all'ospedale Pellegrini
ll drappello di polizia all'ospedale Pellegrini
Leandro Del Gaudiodi Leandro Del Gaudio
Lunedì 8 Gennaio 2024, 23:00 - Ultimo agg. 9 Gennaio, 16:28
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Due nuovi drappelli di polizia saranno istituiti al San Paolo di Fuorigrotta e al San Leonardo di Castellammare. Due presìdi fissi di agenti che si aggiungono ai quattro drappelli istituiti nell’ultimo anno, vale a dire al Pellegrini, al Santobono, all’Ospedale del Mare e al San Giuliano di Gigliano. E non è tutto. Cambia in modo radicale lo status di tutti gli ospedali che, a partire da questo momento, saranno considerati «obiettivi sensibili», dunque destinati a controlli serrati, ripetuti e continui da parte delle forze dell’ordine. È questa la mossa del prefetto Michele di Bari, per contrastare raid e aggressioni consumati contro i camici bianchi, sia all’interno delle strutture cittadine che in provincia.

Una sorta di rivoluzione, assunta ieri in sede di comitato per l’ordine pubblico e la sicurezza, al cospetto dei rappresentanti delle forze dell’ordine, ma anche dei vertici della sanità cittadina, a cominciare dal direttore dell’Asl Napoli Uno, Ciro Verdoliva. Un piano studiato per arginare episodi di intolleranza e di violenza, ma anche per garantire a medici e infermieri di lavorare in un momento di particolare stress, legato ai picchi di influenza stagionale e alla sempre attuale recrudescenza del covid. Ma torniamo al piano della prefettura. Drappelli delle forze di polizia presso l’ospedale San Leonardo di Castellammare di Stabia, dove nei giorni scorsi sono state aggredite due infermiere; e presso il San Paolo di Napoli, a Fuorigrotta, che riceve la popolosa utenza dell’area occidentale.

Spiega il prefetto: «Con sacrifici enormi, in termini di personale, arrivano altri due drappelli. Tutti i presidi sanitari diventano obiettivi sensibili: ciò significa che anche le forze di polizia territoriali sono chiamate a fornire un contributo fattivo in termini di vigilanza, controllo, anche di sosta perché tutto questo concorre a una deterrenza importante. La sanità - ha aggiunto - è un argomento sacro, la salute delle persone è un argomento che ha una sua sacralità e il personale medico, paramedico ma tutto il personale del comparto sanitario ha la nostra piena solidarietà». 

Sul caso interviene il presidente della Regione Vincenzo De Luca, che ieri mattina ha riunito i vertici della sanità regionale, per fare il punto su numeri e carenze di organici nei nostri ospedali. Spiega il governatore: «Apprendiamo, dopo le nostre sollecitazioni al Governo, che alcuni presìdi di Pronto soccorso saranno dotati di vigilanza di polizia. Verificheremo che tale annuncio venga seguito da iniziative concrete, innanzitutto con un presidio h24 (giorno e notte, ndr), che al momento non esiste all’Ospedale del Mare, al Pellegrini e a Giugliano, perché in orario notturno non può essere privo di tutela il personale sanitario. Chiediamo inoltre di istituire presìdi anche a Nola e Torre del Greco senza attendere che avvengano anche lì episodi di aggressioni. Riteniamo infine indispensabile l’istituzione di una pattuglia motorizzata, 24 ore su 24, al servizio delle ambulanze del 118 in caso di necessità».

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Soddisfazione invece da parte degli infermieri, secondo quanto si legge in un comunicato firmato dal presidente Teresa Rea: «Gli infermieri di Napoli ringraziano per la tempestività e per la sensibilità dimostrata in questo delicato momento il prefetto di Napoli Michele Di Bari. Oltre a prendere importanti impegni e iniziative sostanziali per difendere il personale sanitario dalle aggressioni, il prefetto mi ha chiesto di portare la sua personale solidarietà alle colleghe gravemente aggredite in questi primi giorni del nuovo anno. Un sentimento di vicinanza che personalmente ho molto apprezzato – ha aggiunto la Rea - e che fa ben sperare per quanto riguarda l’impegno e le iniziative che il più alto rappresentante del Governo a Napoli sarà capace di mettere in campo a difesa dell’integrità fisica e morale degli infermieri e dello stesso sistema sanitario nazionale». Una realtà in evoluzione, dunque, che si avvale anche delle istanze degli operatori sul campo. Infermieri, medici, ma anche amministratori sono al lavoro per rendere sicuri e funzionali gli ospedale. In questo senso, va ricordato il lavoro svolto dalla Asl Napoli uno che ha creato un sistema di «Abc», vale a dire «ambulatori a bassa complessità», destinati a ricevere pazienti non gravi e a decongestionare in questo modo le strutture di emergenza. Intanto, a partire da questa mattina si rafforzerà la presenza di agenti nei drappelli vecchi e nuovi. 
 

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