Passeggini pagati e mai consegnati, centinaia di genitori truffati a Napoli

Passeggini pagati e mai consegnati, centinaia di genitori truffati a Napoli
di Melina Chiapparino
Mercoledì 11 Dicembre 2019, 08:00 - Ultimo agg. 13:22
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«È una truffa ai danni dei bambini» perché, in fondo, sono loro ad essere stati realmente danneggiati. Le parole dei genitori non lasciano dubbi sul maxi-raggiro di cui si sentono vittime. Centinaia di persone, convinte di aver acquistato prodotti per i loro piccoli che, invece, non sono mai stati consegnati. Nel mirino di mamme e papà che non hanno esitato a denunciare la frode, c'è sempre lo stesso negozio in piazza Mercato, a Napoli, dove, da qualche giorno, non c'è più traccia del titolare e la saracinesca è sempre abbassata.

I racconti dei genitori truffati sono quasi tutti identici tra loro e nelle denunce depositate presso le caserme dei carabinieri e della Guardia di Finanza, si ha l'impressione di leggere lo stesso copione. Le coppie di sposi napoletani e della provincia, attirati da offerte vantaggiose e prezzi super scontati su prodotti di qualità per l'infanzia, si recavano al negozio e pagavano l'intero importo degli acquisti, in attesa della loro consegna. Ma culle, lettini e fasciatoi non sono mai arrivati a destinazione. «Nella maggior parte dei casi l'imbroglio consisteva nel pagamento anticipato - si legge nelle denunce - il titolare, offriva la consegna gratuita e prezzi vantaggiosi sui prodotti che venivano pagati al momento dell'ordine». Specchio per le allodole, la pagina facebook del negozio dove ora si è scaricata la rabbia e la delusione dei genitori.

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«Ho comprato una culla e un fasciatoio, da consegnare per fine ottobre ma non ci hanno recapitato nulla - racconta Raffaele Capasso, 37enne di Quarto - il titolare, prima di sparire e rendersi irreperibile, ci aveva detto che i fornitori erano in ritardo». Ma le scuse durano fino all'inevitabile sospetto che porta molti genitori a investigare sull'accaduto. «Ho contattato personalmente la ditta che avrebbe dovuto fornire i prodotti al negozio, scoprendo che non c'era il mio acquisto - continua Raffaele - così ho denunciato l'episodio ai carabinieri». A pochi giorni dalla nascita del suo primogenito, Raffaele ha dovuto sborsare altri mille euro per non ritrovarsi senza culla e fasciatoio ma «non tutti hanno avuto questa possibilità e abbiamo deciso di organizzarci per aiutarci tra di noi». In pratica, i genitori truffati hanno creato un mega gruppo su whatsApp dove al momento ci sono più di 40 persone, tutte vittime dello stesso raggiro e decise a farsi giustizia.

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A lanciare l'allarme sull'enorme quantità di segnalazioni e denunce che coinvolgono il rivenditore di articoli per l'infanzia, sono stati il consigliere regionale dei Verdi, Francesco Emilio Borrelli e il conduttore radiofonico Gianni Simioli con un appello rivolto alle istituzioni. «Qualora le forze dell'ordine e la magistratura riscontrino effettivamente il reato - spiegano - ci auguriamo procedano con la massima determinazione, occorre censurare con severità comportamenti del genere nell'interesse dei cittadini e degli operatori onesti del settore». «Le vittime di questa spiacevole storia ci hanno contattati, allegando le denunce alle forze dell'ordine - raccontano Borrelli e Simioli - c'è da segnalare un episodio che dimostra che gli atteggiamenti delinquenziali persistono anche in quella che dovrebbe essere la parte onesta del tessuto economico». Nell'appello viene sottolineata «la tattica dilatoria che ha fatto in modo di rimandare per settimane la consegna di passeggini e fasciatoi ai clienti, prima che presso il suo esercizio commerciale intervenissero i carabinieri», dichiarano ancora Borrelli e Simioli che, come tutti i genitori coinvolti negli episodi denunciati, rivolgono un pensiero ai veri protagonisti del danno causato dagli ordini mai recapitati. Centinaia di piccoli rimasti senza culla, fasciatoio e beni di prima necessità.

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