Napoli. Pronto soccorso, un giorno senza infermieri: i sindacati chiamano la polizia

Napoli. Pronto soccorso, un giorno senza infermieri: i sindacati chiamano la polizia
di Francesco Fusco
Lunedì 28 Settembre 2015, 09:37 - Ultimo agg. 09:38
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Niente infermieri al pronto soccorso dell’ospedale San Leonardo di Castellammare. Dei sei previsti dalla pianta organica, tre sono in malattia e due in ferie. E così il turno domenicale è stato coperto da un solo operatore, costretto a svolgere il lavoro di sei persone per portare a termine quella che sarà ricordata come l’ennesima giornata nera per la sanità stabiese. In reparto, fino a ieri sera, sono stati registrati circa 60 accessi e la vicenda è stata segnalata agli agenti di polizia del locale commissariato, intervenuti per gli accertamenti.



«Si tratta di un episodio gravissimo – afferma Antonio Cascone, rappresentante della Fsi (Federazione Sindacati Indipendenti) – la verità è che il personale in servizio nell’azienda sanitaria è maldistribuito. Basterebbe spostare diversi infermieri dagli ambulatori agli ospedali per tamponare l’emergenza, ma al momento questa ipotesi non viene nemmeno considerata. Nei prossimi giorni chiederemo nuovi incontri ai vertici aziendali – continua – per chiedere di potenziare il pronto soccorso non solo del San Leonardo, ma anche delle altre strutture ospedaliere ricadenti nella giurisdizione dell’asl na 3 sud». Una posizione che è condivisa anche da Michele Costagliola, del Nursing Up (sindacato degli infermieri italiani).



«Questa emergenza diventata ormai cronica penalizza ulteriormente il personale infermieristico e i cittadini – commenta - in un territorio già caratterizzato dalla disorganizzazione e dal cattivo funzionamento delle strutture sanitarie”. La situazione è sfuggita di mano già sabato notte. A parte l’infermiere in ferie infatti, altri tre dipendenti si sono ammalati. Non era mai capitata, fino ad ora, una situazione del genere. Il dito, ovviamente, è di nuovo puntato anche sulla carenza di personale dell’ospedale del viale Europa e di tutta l’Asl in generale. «Ci troviamo dinanzi ad un’emergenza cronica – fanno sapere dalla direzione sanitaria – abbiamo perso un terzo dei nostri dipendenti (molti dei quali andati in pensione), ma il piano di rientro previsto dalla Regione non ci permette di fare nuove assunzioni. Ci rendiamo conto che la situazione, in un reparto attivo h24 come il pronto soccorso, sia estremamente delicata, ma paghiamo lo scotto di un’emergenza che sta colpendo l’intero sistema sanitario campano». I dipendenti, intanto, hanno chiesto l’intervento del governatore Vincenzo De Luca, invitandolo a visitare di persona la struttura ospedaliera del viale Europa.



«La misura ormai è colma – si legge in una nota – i pazienti e gli infermieri troppo spesso si trovano in condizioni difficili. Tra sovraffollamento e attese infinite prima di essere trasferiti in reparto, la situazione dei malati è da migliorare radicalmente, così come quella degli infermieri, costretti a lavorare in condizioni disastrose». Riaffiorano le polemiche dunque sulla sanità stabiese. Appena poche settimane fa, a protestare furono i pazienti del pronto soccorso costretti a restare anche 24 ore in barella, prima di essere trasferiti nei reparti. E gravi disagi si sono registrati, in passato, anche all’accettazione, dove soprattutto nel periodo di ferie estive è stato in servizio un unico operatore. Ciò ha costretto gli utenti, anche per casi urgenti, a fare una coda di oltre 30 minuti per assistenza oculistica, urologica e pediatrica. Ma anche per inviare semplicemente al laboratorio i prelievi di sangue fatti al pronto soccorso. Il tempo dunque passa e la situazione d’emergenza resta sempre la stessa. Anzi peggiora. Il caos di ieri ha costretto i dipendenti ad avvisare la polizia e la direzione sanitaria.