Prosciugata la darsena del Rione Terra: «Effetto bradisismo, ma non c'è allarme»

Prosciugata la darsena del Rione Terra: «Effetto bradisismo, ma non c'è allarme»
di Nello Mazzone
Sabato 3 Febbraio 2018, 08:42
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POZZUOLI. Da giorni le cianciole dei pescatori sono arenate nella darsena semiprosciugata ai piedi del Rione Terra: ormai in molti punti affiora il fondale sabbioso e le foto stanno facendo il giro del web, rimbalzando dalle piazze virtuali delle bacheche social fino alle piazze reali della cittadina flegrea, come i commenti di chi teme che tutto questo sia causato dal sollevamento bradisismico in atto a Pozzuoli dal 2014.

E in effetti il bradisismo ha inciso sul sollevamento dei fondali della vecchia Darsena del «Valione», come confermano anche gli scienziati, ma l'innalzamento così repentino è causato dalla combinazione contemporanea di tre fenomeni naturali. «I fondali della Darsena si sono sollevati per la fase bradisismica ascendente che è in atto a Pozzuoli già da alcuni anni, ma l'impennata di questi ultimi giorni è dovuta anche alle fasi lunari e all'alta pressione atmosferica che deprime il mare e ne abbassa il livello idrico sottolinea il professore Giuseppe Luongo, ex direttore dell'Osservatorio Vesuviano e professore emerito di Geofisica della Terra solida all'Università Federico II di Napoli Per questi motivi è affiorato il fondale in più punti. Un fenomeno che si sta registrando anche negli specchi d'acqua di Bacoli e di Monte di Procida e che sta creando molta apprensione e preoccupazione tra i cittadini che abitano nella zona flegrea, per il timore che tutto ciò sia causato dalla recrudescenza del bradisismo. Ma non c'è nulla da temere».

Un timore collettivo, aumentato anche dallo sciame sismico registrato appena la scorsa settimana dall'Osservatorio Vesuviano e confermato anche nel Bollettino settimanale pubblicato due giorni fa sul proprio sito web dall'Ingv: non ci sono elementi di criticità, ma nel report si indica che la scorsa settimana dal 23 al 30 gennaio ci sono stati «10 terremoti di bassa magnitudo, non oltre il valore di 1.2», avvertiti anche da quei puteolani che abitano nella zona alta nei pressi della Solfatara. Il Bollettino Ingv, poi, conferma che il suolo di Pozzuoli si sta sollevando al ritmo 
  
di mezzo centimetro al mese: dal 2014 ad oggi il suolo è salito complessivamente di 24 centimetri, come registrato dalla rete dei sensori dell'Ingv posizionati tra il Rione Terra, il porto, la Solfatara e San Gennaro. E il livello di allerta resta di colore giallo: secondo livello su una scala massima di quattro. Un livello di attenzione che permane da quattro anni. Del resto, storicamente il livello dell'acqua nel Tempio di Serapide e nello specchio d'acqua del Valione alla Darsena è stato sempre il termometro naturale usato dai puteolani per monitorare e misurare l'ondata bradisismica. Nelle fasi ascendenti, come quella che vive Pozzuoli dal 2014 ad oggi, il livello dell'acqua scende e i fondali sono visibili ad occhio nudo. Ai pescatori basta questo per capire che la terra sta lievitando sotto i loro piedi e il mare si sta ritirando sotto le chiglie delle loro cianciole. La scienza, invece, ha bisogno di analizzare con scrupolo e precisione una serie di parametri oggettivi, eppure le conclusioni sono quasi le stesse: non c'è alcun pericolo, ma la terra a Pozzuoli continua a salire in maniera costante, come avvenne nel Cinquecento.
 
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