Questura di Napoli, cambio choc: il capo della Squadra Mobile lascia dopo 11 mesi

Questura di Napoli, cambio choc: il capo della Squadra Mobile lascia dopo 11 mesi
di Giuseppe Crimaldi e Leandro Del Gaudio
Martedì 31 Marzo 2020, 09:00
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È durata poco l'esperienza napoletana di Antonio Salvago, da undici mesi a capo della squadra mobile di Napoli. Da venerdì scorso, il dirigente ha lasciato la guida dell'ufficio al terzo piano di via Medina, chiudendo nei suoi scatoloni una mission finita troppo presto per non diventare oggetto di perplessità e di attenzione mediatica. Formalmente è in ferie e continua a godere della piena fiducia del questore Alessandro Giuliano.

Stando a rumors insistenti e non smentiti, è invece in procinto di tornare nella sua Sicilia, come vicario della Questura di Siracusa. Appare comunque strano che un avvicendamento tanto delicato venga deciso in uno dei periodi più bui e incerti per la storia della Repubblica, a causa dell'emergenza corona virus, ma anche dei possibili contraccolpi economici che ne deriveranno.

Ma la promozione di Salvago non è l'unica novità destinata a interessare gli uffici di via Medina. Nei prossimi giorni, infatti, dovrebbe lasciare Napoli anche il numero tre della Mobile, vale a dire Gianluca Boiano, che si è occupato finora di indagini in materia di criminalità organizzata: Boiano, poliziotto napoletano e in carriera, dovrebbe andare a svolgere un incarico decisivo, sempre nella lotta ai clan, negli uffici romani dello Sco, un organo centrale di contrasto al crimine, ora più che mai impegnato nell'arginare le mani delle mafie su aziende e negozi colpiti dalla crisi economica.

Due pezzi importanti della Mobile lasciano Napoli, dunque, in una più ampia riorganizzazione degli uffici di polizia che, come spesso accade in questi casi, ha messo in moto una sorta di effetto domino tra funzionari e dirigenti.

Un avvicendamento fisiologico, privo di strappi, secondo quanto ha spiegato al Mattino il questore Alessandro Giuliano: «Ho diretto per anni lo Sco, conosco bene queste dinamiche che riguardano le Mobili e che si inquadrano sempre in strategie più ampie, sempre e comunque al riparo da ogni genere di dietrologia».

Possibile ora che a Napoli arrivi a guidare la squadra mobile Alfredo Fabbrocini, che lascerebbe a sua volta un ruolo chiave sempre in seno al servizio centrale di protezione. Ritenuto esperto e rigoroso, Salvago ha condotto in città alcune operazioni di pg in materia di lotta alla camorra, primo tra tutti gli arresti dei due presunti responsabili del ferimento della piccola Noemi, lo scorso maggio in piazza Nazionale. Ha lavorato in stretta sintonia con gli altri reparti investigativi sul territorio, godendo di piena fiducia da parte della stessa Procura, che in questi giorni si sarebbe limitata ad assecondare l'esigenza di un turn over improvviso, in una più ampia riorganizzazione dei reparti di vertice della polizia.

Non trova invece fondamento la notizia secondo la quale, il trasferimento di Salvago sia legato alle critiche per la gestione delle comunicazioni e delle riserve di mascherine da assegnare agli agenti. Una ricostruzione suggerita da alcuni comunicati stampa di sindacati di polizia, che non sembra aver alcun collegamento con la possibile uscita di scena di Salvago dallo scenario napoletano. Ma cosa accade ora al terzo piano di via Medina?

A guidare la Mobile, dovrebbe toccare a Nunzia Brancati, dirigente capace e di assoluta fiducia per tutti i reparti di via Medina, che anche in un recente passato ha dato prova di equilibrio e di tempra alla guida della macchina più complessa nella lotta al malaffare cittadino. 
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