Santobono, arriva un codice rosso, una madre assalta l'infermiera che presta soccorso

Santobono, arriva un codice rosso, una madre assalta l'infermiera che presta soccorso
Domenica 18 Settembre 2022, 18:40 - Ultimo agg. 23:04
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«Lo scorso venerdì, 16 settembre, intorno alle 21,30, una mia collega è stata aggredita verbalmente e fisicamente da una madre». Questo il racconto di Federica, un'infermiera dell'ospedale pediatrico Santobono Pausilipon, che si è rivolta al consigliere regionale Borrelli dopo aver assistito all'aggressione di una collega all'interno del pronto soccorso. «La signora - queste le parole dell'infermiera riferite dal consigliere verde - è saltata addosso all'infermiera solo perché stava facendo, bene, il suo lavoro. A far scattare la miccia un auto arrivata al pronto soccorso a tutta velocità con a bordo un'adolescente in preda ad un episodio critico ed evidentemente in codice rosso. A quel punto la mia collega è subito scattata dalla sedia per andare in contro all'emergenza, cosa che non è andata giù alla protagonista dell'aggressione che, vistasi scavalcata, ha iniziato a insultare, spintonare e tirare i capelli all'infermiera. Una scena che mi ha sconvolto e che purtroppo accade troppo spesso negli ospedali campani. Ogni volta che accade un episodio simile ci chiediamo se vale la pena esporsi a questi rischi, se vale la pena farlo per 1.700€ al mese, se vale la pena subire insulti tutti i giorni e vedersi aggrediti da 60 genitori in attesa che i figli vengano visitate. Tante volte ci sentiamo scoraggiati e senza la forza necessaria per andare avanti».

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«Da anni - commenta il consigliere regionale di Europa Verde, Francesco Emilio Borrelli - ci battiamo per ottenere pene severissime nei confronti di chi aggredisce medici e infermieri o danneggia gli ospedali.

Mostrare il pugno di ferro contro questi delinquenti, che arrivano addirittura ad aggredire le persone che sono lì ad aiutarli, è l'unico modo per arginare e prevenire altre violenze. Quanto accaduto al Santobono è solo l'ultimo, in ordine di tempo, di una sequela lunghissima di episodi di aggressione ai danni del personale sanitario, è giunto il momento di dire basta». 

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