Scuole aperte a Napoli, assalto alla metropolitana: attese di 40 minuti e traffico in tilt

Scuole aperte a Napoli, assalto alla metropolitana: attese di 40 minuti e traffico in tilt
di Elena Romanazzi
Mercoledì 14 Settembre 2022, 10:00
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Le entrate ad orario differenziato nelle scuole non ci sono più. Così come non ci sono i bus privati (erano 30) messi in campo per portare gli studenti agli istituti in modo da rispettare le norme anti-Covid ed evitare gli assembramenti. Quello che è rimasto sono le linee scolastiche dedicate - S1 (collegamento rapido fra la stazione Fs di Campi Flegrei e l'Università di Monte Sant'Angelo. La tratta è servita anche dalle linee 180 ed R6),S3 (collega Pianura, Soccavo con gli istituti scolastici di via Manzoni e via Caravaggio), S4 (Pianura, Fuorigrotta e gli istituti scolastici di via Nuova Agnano e viale Kennedy), S5 (da Pianura al Vomero già attiva dal 2 settembre scorso) - 16 pullman per gli studenti partiti ieri , in parte semivuoti. Il primo giorno di scuola per chi si è mosso con i mezzi pubblici è stato un mezzo calvario. Se hanno retto le linee su gomma, sul fronte del ferro è stata una giornata da dimenticare con attese bibliche sulle banchine delle stazioni della metropolitana soprattutto nell'orario clou dalle 6.45 alle 7.30 del mattino, quello di maggior affollamento. Trenta minuti attesa. E di più. La corsa per non perdere il treno a Piscinola. La rassegnazione a piazza Garibaldi. Riaprono le scuole e il caos è servito.

«Sono in banchina dalle 7, che ore sono?», chiede una docente a piazza Garibaldi: le 7.35...«a allora forse ci siamo». È ressa alla fermata.

Il display non segna neanche i minuti che mancano all'arrivo del treno (ovviamente si tratta di quelli vecchi), il distanziamento non esiste più, c'è l'obbligo di mascherina, ma ormai è un optional, spuntano gli zaini sulle spalle, i quaderni portati in mano. Si parte. Sono passate le 7.45. Uno stress inimmaginabile. Sbuffano, sbottano per la mancanza di posti a sedere. Ma alla fine si arriva a destinazione in tempo utile per varcare la soglia della scuola, o dell'ufficio o di quello che sia, consapevoli che non andrà meglio nei prossimi giorni, bisogna muoversi solo ancora un po' in anticipo. A Piscinola non va meglio. C'è il sold out. Nei vagoni si sta stretti come sardine, senza possibilità di movimento e certo le borse ingombranti non aiutano. Ma almeno non c'è la fila per entrare come c'era un anno fa, fuori dalla stazione. 

Il nodo è questo. Secondo indiscrezioni, l'attesa sarà breve. In Anm, ma anche al Comune, incrociano le dita e si preparano al grande annuncio. Ma quando? I chilometri di prova che doveva effettuare il primo treno sono finiti. La relazione conclusiva è stata inviata al ministero dei Trasporti e all'Ansfisa (Agenzia nazionale per la sicurezza delle ferrovie) per l'ok definitivo. Il timbro che metterà fine a due anni di stop and go e ad una trafila burocratica infinita. Tempi brevissimi, si dice. Al massimo entro 10 giorni, se non prima. 

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Superato l'orario scolastico è stato l'inferno. Via Acton bloccata. Corso Garibaldi impraticabile. Corso Umberto da dimenticare. Un'ora sul 151 da piazza Garibaldi fino a Giordano Bruno (vicino piazza Sannazaro). Non è andata meglio sull'R5 che dalla stazione di Piscinola arriva a Garibaldi passando per Secondigliano, Calata Capodichino, Arenaccia e arrivare poi in stazione: attesa del bus 40 minuti, percorso in 50 minuti. E in questo caso i cantieri c'entrano ben poco. Oggi si spera che vada un poco meglio. Ma già venerdì la situazione sarà ancora più critica per uno sciopero di quattro ore - dalle 11.30 alle 15.30 - che fermerà proprio la metropolitana proclamato dalla Uil per il mancato riconoscimento dell'accordo sindacale siglato nell'agosto scorso per il personale Linea 1, circolazione, manutenzione e impianti fissi. Le fasce di garanzia saranno assicurate. 

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