Scuole chiuse a Napoli, insegnanti e genitori No Dad in sciopero: «I soldi del Recovery Fund per la scuola»

Scuole chiuse a Napoli, insegnanti e genitori No Dad in sciopero: «I soldi del Recovery Fund per la scuola»
di Paola Marano
Venerdì 26 Marzo 2021, 14:13 - Ultimo agg. 15:15
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«Cura». È la richiesta, resa plasticamente attraverso una scritta formata da libri di testo al centro di Piazza Dante, di alcune centinaia di persone tra genitori No Dad e lavoratori del mondo della scuola, scesi in strada a Napoli per dire no alle classi pollaio e rivendicare l’utilizzo dei fondi del Recovery Fund per un ritorno in classe in sicurezza. La mobilitazione nazionale è stata promossa da Priorità alla Scuola, Cobas e CNPS e a Napoli ha visto l'adesione della Rete Scuola Saperi e Cura e dell'Osservatorio popolare studentesco. «Il ministro Bianchi parla di scuola affettuosa – dice Marcella Raiola, docente di latino e greco al Flacco di Portici - noi preferiamo una scuola salubre, con tante aule e con meno classi pollaio. Abbiamo bisogno di avere al massimo 15 alunni per classe e invece le direttive ministeriali e governative non stanno andando in questa direzione. La scuola e il Sud hanno bisogno di investimenti». «Fatti non foste a viver con la Dad ma per seguire virtute e conoscenza, in presenza», si legge su un cartello affisso ai piedi della statua di Dante: gli insegnanti in piazza continuano infatti a perorare la causa di un ritorno in presenza per la didattica perché la dad «non arriva a un milione e 800mila studenti. Pensare di risolvere il problema della dispersione accrescendo gli investimenti nel digitale e digitalizzando la scuola è una follia: la scuola è in presenza», rincara Raiola.  

Al centro della protesta anche il tema dei precari della scuola che «potrebbero essere nostri colleghi – aggiungono gli insegnanti - e aiutarci a gestire la difficilissima situazione post pandemica.

Siamo qui per giradre che non ci arrenderemo e che sul Recovery Fund diremo la nostra. Non lasceremo che la scuola venga privatizzata, perché deve essere libera per tutti e per tutte».

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I Comitati di genitori No Dad, da mesi animatori di proteste contro le chiusure imposte dalle ordinanze regionali, si scagliano adesso contro il governo che «continua a sottoporci a un compromesso perché l'eventuale riapertura – evidenzia Flavia, madre ed educatrice - riguarda solo l'infanzia e le elementari mentre la scuola finisce forse ai dottorati. La scuola in Campania, nei 30 giorni in cui e' stata aperta, ha dimostrato di essere sicura con mascherine, gel e distanziamento». In piazza anche un cartonato di Bart, personaggio dei Simpson, a simboleggiare l’esasperazione perfino di chi non ha mai avuto tanta voglia di studiare. «E’ stanco anche lui – racconta Monica, insegnante di scuola primaria mentre indossa il cartello con la sagoma del personaggio al collo – vuole uscire dallo schermo e spera di tornare in una scuola che abbia menio classi pollaio, più docenti e dove si investa anche sull’edilizia, una scuola ecosostenibile perché non ci dimentichiamo che in questo momento la transizione ecologica è fondamentale». 

 

I gruppi No Dad di Napoli decidono torneranno in strada domani contro l'ordinanza della Regione Campania che chiude parchi, piazze e lungomari. L'appuntamento è in piazza del Gesù da dove in bici si attraverserà parte della città, per arrivare in piazza Garibaldi . I comitati denunciano che in Campania «dopo un anno di chiusure insensate delle scuole si chiudono anche parchi, piazze, lungomari. Noi non ci stiamo e chiediamo non solo la riapertura delle scuole ma anche degli spazi aperti, efficientamento del trasporto pubblico, della sanita' pubblica e territoriale cosi' come la riapertura di musei e teatri». 

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