Euro falsi, a Napoli la stamperia delle banconote: «La gang gestita da una donna»

Una banconota falsa di 100 euro ne costava appena 8, una da 50 euro la si comprava a 5 euro

Le banconote false sequestrate a Napoli
Le banconote false sequestrate a Napoli
di Valentino Di Giacomo
Martedì 28 Febbraio 2023, 07:00 - Ultimo agg. 1 Marzo, 06:48
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Una banconota falsa di 100 euro ne costava appena 8, una da 50 euro la si comprava a 5 euro. Nove arresti di falsari che nel quartiere del Vasto stampavano, distribuivano e vendevano banconote false. Avevano messo in piedi un grande supermarket del falso. Altri dieci soggetti sono finiti ai domiciliari e per altre cinque persone è scattato il divieto di dimora. Straordinaria operazione dei carabinieri che, negli ultimi mesi, grazie a pedinamenti e intercettazioni, hanno individuato «la banda degli onesti» che aveva la sua base in un basso del Vasto nel cuore di Napoli. La banda, con a capo una donna, aveva allestito una sorta di negozio di banconote false che si acquistavano e vendevano proprio come in una normale attività commerciale: il locale operava tutti i giorni e aveva pure un normale orario di lavoro come un normalissimo negozio, dalle 12 alle 19,30, con tanto di chiusura domenicale e nei giorni festivi. Nel basso del Vasto arrivavano persone da tutta Europa e da tutta Italia, tra le misure cautelari emesse dal gip del Tribunale di Napoli, Rosamaria De Lellis, figurano infatti anche due cittadini francesi e un altro residente a Brescia. Da ogni parte arrivavano a Napoli e prelevavano grosse somme di banconote false. Una banconota da 100 euro ne costava 8, ma il tariffario era variabile.

I carabinieri sono riusciti a scovare anche due depositi sequestrando complessivamente quasi mezzo milione di euro di biglietti falsi e tutti riprodotti perfettamente. Napoli si conferma così la capitale mondiale dei falsari, i gruppi partenopei, non a caso, sono conosciuti in tutto il mondo come Napoli group, solo i sodalizi cinesi riescono a tenere testa agli specialisti che operano all'ombra del Vesuvio.

Le banconote - viene segnalato - erano pressoché perfette in grado di ingannare gli occhi più attenti e, in alcuni casi, persino le macchine contasoldi. Ad operare per mesi, tra intercettazioni e pedinamenti, il Comando dei carabinieri antifalsificazione monetaria (Noam) con il Tenente Colonnello Lorenzo Marinaccio. È durata un anno l'indagine, a partire dall'11 febbraio 2022, quando i militari hanno individuato un deposito in città sequestrando complessivamente 288mila euro di banconote contraffatte ed arrestato, in flagranza di reato, le prime due persone. Un mese dopo, nel marzo 2022, hanno individuato e arrestato due cittadini francesi e sequestrato loro 16mila euro di biglietti falsi. A maggio i carabinieri hanno scovato un ulteriore deposito-cassaforte trovando all'interno altri 175mila euro di banconote false. In totale quasi mezzo milione di euro, ma era solo la punta dell'iceberg. Un giro d'affari milionario se si pensa che per ogni operazione i falsari si facevano pagare circa il 10 per cento del valore di ogni banconota falsa, ma per questo pretendevano soldi veri.

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A capo dell'organizzazione - secondo gli inquirenti - c'era una donna, Giuseppina Parisi. Dal suo locale, in via Parma 34 al Vasto, impartiva ordini alla banda e curava i rapporti con la clientela. Per evitare controlli avevano utilizzato un'altra donna come fittiziamente residente nel basso del Vasto. Numerose le volte che i carabinieri hanno osservato i passaggi di denaro. Non c'era solo un servizio diretto di vendita, ma per smerciare il maggior numero di soldi falsi possibile, l'organizzazione si serviva anche di intermediari fidati. In un caso, ad esempio, hanno osservato come due soggetti indagati si erano fatti consegnare 235 banconote del valore nominale di 50 euro ciascuna, per un valore complessivo di 11.750 euro, pagando il tutto 1.500 euro. Sui gruppi napoletani è alta l'attenzione delle forze dell'ordine, ma anche della Banca d'Italia. Non a caso due anni fa, proprio a Napoli, fu inaugurato un apposito centro investigativo solo per studiare i movimenti dei falsari all'ombra del Vesuvio. 

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