Pesca di frodo e nasse fuorilegge: intervento della Guardia di finanza a Sorrento

Pesca di frodo e nasse fuorilegge: intervento della Guardia di finanza a Sorrento
di Ilenia De Rosa
Venerdì 27 Maggio 2022, 17:15
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Sorrento. Rimosse oltre 150 nasse nel mare di Sorrento. Ad intervenire è stata la motovedetta V5003 della stazione navale della Guardia di finanza di Napoli, con l’ausilio del nucleo sommozzatori di Nisida. Bloccata, dunque, una pericolosa attività di pesca fuorilegge. I finanzieri sono entrati in azione a seguito di segnalazioni pervenute dal Wwf Terre del Tirreno, nello specchio acqueo sotto costa tra il Capo di Sorrento - Regina Giovanna e la Marina Piccola, individuando diverse postazioni di nasse calate sul fondale e innescate con granchi pronti per la cattura di polpi e altri pesci. Per il recupero da mare si è reso necessario l’intervento del nucleo speciale dei sommozzatori.

In particolare sono stati recuperati diversi filari con circa 150 nasse cilindriche, con armatura in ferro e plastica collegate fra loro, non segnalate e in numero superiore a quello consentito dalle norme sulla pesca sportiva.

La normativa richiede infatti che ogni attrezzo da pesca non deve creare pericoli per la navigazione o danni all’ambiente marino, deve essere segnalato (con gavitello giallo, bandierina di segnalazione o luce notturna ben visibili e targhetta identificativa in caso di pesca professionale) e non superare il massimo consentito, ovvero due nasse per imbarcazione per la pesca sportiva. Le nasse recuperate sono state immediatamente distrutte al porto di Sorrento e consegnate alla società Penisolaverde per lo smaltimento come rifiuto speciale.

L’attività dei finanzieri si aggiunge ad ulteriori interventi effettuati nei giorni scorsi sotto costa, tra la Tonnarella e il Capo di Sorrento, che hanno portato al sequestro di reti fuorilegge. «Sono diverse le segnalazioni pervenute alla nostra associazione - dichiara il presidente del Wwf Terre del Tirreno - riguardanti attività di pesca fuorilegge sotto costa e non solo. Il mercato del pesce è un settore molto lucroso e, spesso, per aumentare gli introiti non si rispettano regole e buon senso arrecando danni enormi agli stock delle popolazioni ittiche oltre che all’intero ecosistema mare».

«Le nasse fuorilegge recuperate - sottolinea - sono la punta di un iceberg di una fruttuosa attività commerciale, alcune erano inutilizzate e costituivano, oltre ad un rifiuto, una vera e propria trappola senza fine: i pesci che entrano morendo costituiscono esca per altri pesci! Altre invece erano attivate con esche. Dalle nasse sono stati liberati in mare diverse esemplari di murene, polpi e piccoli pesci sotto misura». I controlli e le indagini sulla pesca della Guardia di Finanza Navale continueranno per tutta l’estate per garantire il rispetto delle normative nazionali e comunitarie.

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