Terra dei fuochi, emergenza infinita a Casandrino: «Un degrado intollerabile»

Terra dei fuochi, emergenza infinita a Casandrino: «Un degrado intollerabile»
di Giuseppe Maiello
Venerdì 22 Luglio 2022, 11:00
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«Troppi rifiuti in città, la raccolta avviene a singhiozzo e a macchia di leopardo»: è l'accusa che il presidente dell'associazione Nuova Generazione Agostino Giordano lancia all'indirizzo dell'amministrazione di Casandrino. Dal canto suo la minoranza di Nuove Prospettive richiama l'attenzione sulle periferie, ridotte a megadiscariche di rifiuti, indistinti, ingombranti e pericolosi. Per l'assessore all'ecologia, Gennaro Mallozzi, c'è «massima attenzione al problema, siamo quotidianamente attivati».

La lettera di Nuova Generazione (indirizzata anche ad Asl e Regione) segnala che «il servizio di raccolta avviene a singhiozzo: in alcune zone i rifiuti restano terra per giorni.

In altre la pulizia e la rimozione avvengono solo per qualche giorno a settimana e questo è insufficiente: capisco che il Comune è in dissesto ma l'istallazione di altre telecamere potrebbe essere un valido deterrente allo sversamento abusivo dei rifiuti», conclude Giordano. Sul tema si registra anche una nota del gruppo Nuove Prospettive, (Antonio Auletta, Rosa e Angelo Chianese, Giuseppe Salzano e Antonio Tauletta): «L'emergenza rifiuti che documentiamo fotograficamente ogni settimana non è più tollerabile. La responsabilità, che per il sindaco è da addebitare ai cittadini, per quanto ci riguarda è tutta nell'incapacità dell'amministrazione comunale che in due anni non è stata in grado di migliorare il sistema di raccolta né di incentivare i residenti: aria infestata da una puzza nauseante che si amplifica con le temperature torride di queste settimane».

Mentre in centro il servizio evidenzia carenze, in periferia si vive un vero e proprio dramma. Come in via Lavinaio, una strada sterrata che porta nel cuore di Melito, in passato presidiata anche dall'esercito, che è stata e continua ad essere una discarica a cielo aperto: amianto, laterizi, mobili dismessi, pneumatici per auto e bici, materassi, fusti vuoti di vernice, pezzi di asfalto, materiali di risulta di aziende che lavorano tessuti e pellame. Per evitare gli sversamenti la strada è stata sbarrata dal versante di Melito, ma non è bastato. Era stata ipotizzata dalla Regione la chiusura con un cancello dal versante di Casandrino, ma la soluzione è stata contestata dalla mezza dozzina di famiglie residenti.

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I rifiuti tracimano nelle campagne coltivate a frutteto, vigna e ortaggi. E gli agricoltori sono esasperati, anche perché gli incendi dolosi, accesi per far sparire le tracce degli sversamenti, danneggiano la vegetazione. «Siamo mobilitati per sensibilizzare i cittadini alla raccolta differenziata, alcuni dei 15 lavoratori del Cub (i consorzi unici di bacino) trasferiti a noi dalla Regione sono stati demandati proprio al controllò del corretto sversamento dei rifiuti», replica l'assessore Mallozzi: «Se il contenuto delle buste non è corretto queste unità appongono un adesivo e qualora è possibile risalire a chi ha depositato il sacchetto, scatta la multa. Credo che questo deterrente darà presto i suoi frutti. Abbiamo partecipato al bando terra dei fuochi per le telecamere, che saranno collocate nei punti strategici e critici, dove subiamo l'assalto di pirati che non vivono a Casandrino». 

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