Terremoto a Casamicciola, due scosse nella notte: «E ora come possiamo restare a casa?»

Terremoto a Casamicciola, due scosse nella notte: «E ora come possiamo restare a casa?»
di Massimo Zivelli
Sabato 28 Marzo 2020, 09:00
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Dall'altra notte la gente di Ischia vive nella doppia angoscia del virus e del terremoto. Due scosse telluriche non superiori all'1,6 di magnitudo certificata dall'Osservatorio Vesuviano, intorno alle tre hanno contribuito a turbare il sonno già incerto di migliaia di ischitani. La terra ha tremato nella zona rossa del sisma del 21 agosto di due anni fa, e nella aree limitrofe. Il terremoto si è avvertito chiaramente a Casamicciola alta e fino a Barano, ma anche verso Ischia e Forio e l'apprensione è dilagata rapidamente, spingendo non poche persone ad abbandonare in piena notte il proprio tetto, o comunque a restare sveglie fino all'alba. Le scosse sono state ancora una volta abbastanza superficiali e quindi la loro forza è stata avvertita con maggior vigore. Come è successo tante altre volte negli anni precedenti, il fenomeno della subsidenza degli strati geologici continua a insistere su questa area dell'isola dove ancora la ricostruzione non è stata avviata e dove, ad ogni nuovo evento sismico, si avvicendano valutazioni e fin troppo antiche diatribe su soluzioni possibili, come quella della delocalizzazione, difficile da mettere in pratica su un territorio così ristretto come quello isolano.
 

«Rischieremo di morire a causa del virus oppure del terremoto», è la frase ricorrente sui social di tanti ischitani che fino a qualche ora prima si scambiavano battute e commenti, foto e video, sul nemico invisibile del coronavirus. Restare in casa oppure scappare? Dalla scorsa notte il dubbio serpeggia in una comunità che anche psicologicamente vive la condizione di isolamento determinata dall'essere terra in mezzo al mare. Non è un mistero a Casamicciola che anche nuclei familiari costretti all'indomani del sisma ad abbandonare la propria casa abbiano col tempo fatto ritorno non solo ai margini, ma anche all'interno della zona rossa. E questo proprio perchè la ricostruzione stenta a decollare o perchè l'unica casa che si ha a disposizione si trova in quell'area e non ci sono soldi per rimetterla a posto perchè parzialmente o totalmente abusiva. È il dramma di quanti non hanno a disposizione le risorse economiche neppure per affrontare questi giorni di fermo totale di tutte le attività e di domiciliazione forzata. Anche nella Ischia che si immagina ricca ed opulenta ci sono sacche di povertà e di disperazione. Persone o famiglie che tirano a campare arrangiandosi con lavori al nero ora impossibili. Anziani che devono campare con pochi soldi di sussidio mensile, famiglie che ogni giorno devono combattere con le disabilità di figli e e nipoti. Sono questi, e sono davvero tanti, in questi giorni a chiedere aiuto perchè sono allo stremo e vengono supportati dalle parrocchie, dal volontariato cattolico, ma anche da gestori di negozi di alimentari hanno attivato una loro catena di solidarietà.
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