Terremoto Campi Flegrei, prove di fuga dallo stadio Maradona: ordini con l'altoparlante

Niente lucchetti alle porte: in caso di scossa dovranno essere aperte in pochi istanti

Le prove di evacuazione nello stadio Maradona
Le prove di evacuazione nello stadio Maradona
Giuseppe Taorminadi Pino Taormina
Domenica 8 Ottobre 2023, 23:05 - Ultimo agg. 9 Ottobre, 18:09
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Il silenzio innaturale dello stadio prima dell’ordine di evacuazione che viene dato via radio e poi attraverso l’altoparlante dello stadio. Una prova poche ore prima di Napoli-Fiorentina. Sono le 16,30 e il club azzurro ha voluto perfezionare il piano di fuga dagli spalti, in caso di scossa di terremoto nel corso della partita. O anche nei minuti che precedono il fischio d’inizio. Si fa sempre, ogni anno, una prova generale, ma stavolta sono la Prefettura e la Protezione Civile ad aver sollecitato ad eseguirla proprio in questi giorni di allerta per la crisi di bradisismo che ha come epicentro la Solfatara e Agnano che sono distanti solo un paio di chilometri dallo stadio.

Al Gos, sul dirigibile che domina il Maradona, ci sono il responsabile, Stefano Spagnuolo, dirigente del commissariato San Paolo di Fuorigrotta e il capo della sicurezza e dell’organizzazione del Napoli Angelo Iannone. Steward, vigili del fuoco, personale medico, infermieri e poliziotti sono stati coinvolti dal giorno prima in questa maxi-esercitazione che prevede una simulazione di quello che potrebbe succedere in caso di scossa potente. 

Ieri i 45mila del Maradona hanno iniziato l’afflusso attorno alle 18.

Lo stadio era quasi pieno. In 250 persone, invece, sugli spalti erano già da qualche ora: in centocinquanta hanno simulato di essere spettatori spaventati, pronti a ottenere delle indicazioni per la via di fuga. E in cinquanta, alternandosi, hanno simulato le modalità con cui dare sostegno ai tifosi in fuga dagli spalti. In maniera ordinata, evitando il panico. Una maxi-organizzazione che vede il club azzurro in prima linea. Una cosa deve essere chiara: nel caso di scossa, l’ordine di evacuazione dallo stadio tocca al capo dell’ordine pubblico, ovvero al dirigente del commissariato, Spagnuolo. E lo farà anche attraverso un annuncio all’altoparlante dello stadio. Toccherà a lui, nel caso, dare il segnale dello sgombero dalle tribune. Una situazione che si spera non avvenga mai. Ma che occorre prevedere. E che il Napoli sta facendo con grande attenzione, come sempre quando si tratta di sicurezza. 

 

E allora ecco come d’un tratto, iniziata la simulazione, il personale sanitario e i vigili del fuoco si stabiliscono in quelle che vengono definite “zone di calma”, ovvero all’esterno dello stadio, lontano dalle tribune esterne dove c’è pur sempre il rischio che possa cadere qualche calcinaccio. Gli steward, arrivato il segnale, si devono disporre lungo le scale e indicare i gate di uscita. Tutti i cancelli, anche quelli dove avvengono i primi controlli, saranno spalancati immediatamente. Steward e assistenti si dovranno posizionare ai lati dei gradoni che devono essere obbligatoriamente lasciati liberi. Ed è importante che questo avvenga anche in Curva. Proprio per non creare alcun tipo di contrattempo all’evacuazione e alla realizzazione del piano di fuga. Prevista anche l’assistenza agli spettatori che, magari, presi dal panico, hanno bisogno di essere guidati passo dopo passo. La sala di monitoraggio, che è dotata di un sofisticato e modernissimo sistema di videosorveglianza ad altissima definizione, verificherà le situazioni nei vari punti del Maradona e all’esterno. 

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Ancora una volta ieri, proprio per la crisi bradisismica dei Campi Flegrei, Angelo Iannone ha tenuto un lungo incontro con gli steward ribadendo la necessità di verificare che ogni porta di emergenza sia senza lucchetto e che quindi possa essere aperta velocemente per consentire rapidamente il deflusso di 40-50 mila spettatori (molti dei quali terrorizzati). E che una volta ricevuto il segnale di attuazione dell’evacuazione, di aprire i gate che devono essere presidiati senza disattenzioni. Aiutando le persone e invitando tutti a mantenere la serenità. Anche perché, sempre in mattinata, è stato fatto il tradizionale sopralluogo tecnico da parte del Comune di Napoli che ha stabilito che non ci sono situazioni di pericolo. Dopo la scossa di grado 4.2 di qualche giorno fa, prima di Napoli-Real Madrid era stato l’assessore Cosenza a svolgere i controlli e rassicurare tutti. In ogni caso, il club azzurro ha fatto arrivare allo stadio quasi un centinaio di steward in più proprio per poter gestire al meglio questa situazione di minaccia. Nessun allarmismo, massima prudenza. 

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