Truffa buoni spesa nel Napoletano: lo stesso tagliando utilizzato in 5 negozi

Truffa buoni spesa nel Napoletano: lo stesso tagliando utilizzato in 5 negozi
di Francesco De Sio
Lunedì 15 Giugno 2020, 09:25
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La nuova frontiera dello sciacallaggio ai tempi del Coronavirus. Accade a San Giorgio a Cremano, dove uno dei circa 1400 buoni pasto messi a disposizione dal Comune per gli indigenti è stato falsificato e utilizzato in ben cinque supermercati diversi. Uno stratagemma tanto elementare quanto sorprendentemente efficace, dal momento che nessuno tra i cassieri dei centri convenzionati della città ha notato la palese contraffazione dei tagliandi. I ticket falsi erano infatti sprovvisti di filigrana e facilmente riconoscibili dalla qualità dei materiali di produzione. Pressoché scontato l'inghippo al momento del rimborso pubblico agli esercenti raggirati: i nodi sono venuti al pettine quando Ep, la società responsabile della realizzazione dei buoni con sede a Fuorigrotta, ha notato le anomalie riconducibili a un unico codice biglietto riutilizzato addirittura cinque volte in altrettanti negozi. Il singolo ticket da 25 euro aveva quindi finito per fruttarne 125 di spesa.

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LE INDAGINI
La segnalazione effettuata direttamente dall'azienda ai carabinieri del quartiere napoletano ha spostato il fronte delle indagini al municipio di San Giorgio a Cremano. Nel giro di poche ore gli uffici Politiche sociali di piazza Carlo di Borbone sono riusciti a risalire all'identità del beneficiario, una 28enne del centro che aveva avuto diritto nel mese di aprile a 200 euro di buoni spesa. Otto ticket totali, di cui uno solo - verosimilmente l'ultimo - duplicato in maniera sommaria, ma presentato con successo per cinque volte alla cassa. Proprio la scarsa attenzione prestata al momento del controllo dai responsabili dei centri convenzionati ha destato più di qualche perplessità tra amministratori pubblici e forze dell'ordine. Gli investigatori hanno categoricamente escluso il coinvolgimento di complici nell'operazione, con i titolari dei supermercati che hanno successivamente invitato i dipendenti a una maggiore scrupolosità nelle operazioni di verifica dei tagliandi. Individuata la destinataria del ticket «incriminato», i carabinieri della stazione di Fuorigrotta hanno rapidamente completato l'indagine e girato il fascicolo sulle scrivanie della Procura di Napoli. L'ipotesi più plausibile è quella della denuncia a piede libero per la giovane. Una truffa della disperazione del valore complessivo di 100 euro, dettata probabilmente da un contesto economico assai precario ed esasperato dalle restrizioni imposte dal lockdown, per un nucleo familiare composto da due sole persone senza figli a carico. Solo il numero seriale del ticket, associato in maniera inequivocabile al rispettivo beneficiario, ha permesso di risalire rapidamente all'autore, ennesima testimonianza della bontà del lavoro svolto dalla macchina degli aiuti messa in moto a San Giorgio per l'emergenza Covid-19.

IL SOSTEGNO
Per la città di Troisi il governo ha messo a disposizione a fine marzo quasi 350mila euro per i buoni pasto, assegnati poi alle famiglie più in difficoltà grazie a due diversi bandi ultimati nel giro di pochi giorni dal settore Politiche sociali dell'Ente. Già prima degli aiuti provenienti da Roma, comunque, l'amministrazione Zinno si era distinta tra le più virtuose nel panorama nazionale, riuscendo a reperire fondi anche tra gli imprenditori privati del territorio per mettere insieme oltre mille pacchi alimentari da distribuire a tempo di record tra le fasce deboli. Efficienza e celerità che evidentemente non hanno convinto tutti i cittadini a optare per la strada della legalità.
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