Napoli, Ciro muore in viaggio di nozze in Kenya: ucciso da un tuffo in mare

Napoli, Ciro muore in viaggio di nozze in Kenya: ucciso da un tuffo in mare
di Marco Di Caterino
Sabato 17 Agosto 2019, 22:45 - Ultimo agg. 19 Agosto, 08:48
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La tragedia in Kenia, lo strazio ad Acerra. Ed epicentro del dolore il Rione Madonelle, quartiere nato per dare una casa dignitosa a chi lavorava in Montefibre e dove tutti conoscono tutti. Qui abitava Ciro Chiariello, 40 anni, un ragazzone grande e grosso morto in viaggio di nozze in Kenya, subito dopo essersi tuffato in mare, sotto gli occhi della moglie Angela Torneo, sposata lo scorso mese di dicembre.
 
Tra questi caseggiati dal giorno di ferragosto è calato il silenzio per una morte che fa davvero male. «Ciro era una quercia», commentano alcuni pensionati che stazionano immobili e in silenzio sotto l’abitazione dei genitori di Ciro. Anziani che lo hanno visto nascere, crescere e purtroppo morire lontano dal rione, la sua casa. Di una cosa però sono certi: Ciro non era malato. A portarlo via è stata una fatalità. «Ma quale infarto – esclamano - qualcuno dei suoi amici ci ha raccontato che avrebbe bevuto una bibita forse troppo fredda. Lui era accaldato dopo un’escursione, e quel tuffo nel mare ha fatto il resto. Proprio come avviene per una congestione».

Una maledetta fatalità. Dalle poche notizie che sono giunte in Italia, e che sono tutte da verificare, Ciro Chiariello, che insieme alla moglie aveva partecipato a un’escursione programmata nel pacchetto vacanze, si sarebbe sentito male qualche secondo dopo essersi tuffato in mare. La morte è stata fulminante. Tanto che seppure soccorso all’istante non c’è stato più nulla da fare per questo gigante buono. Ciro, marmista apprezzato, con un recente lavoro in Svizzera per stare più vicino alla moglie impiegata in un’agenzia immobiliare al nord, ma con radici ad Acerra dove nel recente passato era stato dirigente nella squadra di calcio Sporting Tigre, insieme alla sua Angela aveva deciso di far coincidere con le vacanze estive quel viaggio di nozze in Kenya, tanto voluto, desiderato e preparato nei minimi dettagli. La sorte invece è stata davvero maligna ed ha colpito negli affetti più cari familiari, parenti e amici. Tanti. I parenti più stretti si sono immediatamente organizzati e sono partiti per il Kenya, per stare vicino ad Angela e cercare di organizzare nel più breve tempo possibile il rimpatrio della salma. Ancora non è sicuro se le autorità keniote, che hanno aperto un’indagine, disporranno l’autopsia per accertare le cause del decesso. In questo caso, i tempi per il rimpatrio della salma si dilaterebbero anche di un paio di settimane.

La tragica fine di Ciro Chiariello è rimbalzata sui gruppi social. E a volte il troppo affetto può finire per essere fuori luogo. In particolare è stata organizzata all’istante con un post dagli amici della vittima una raccolta fondi per aiutare la famiglia di Ciro a sostenere le esose spese per il rimpatrio della salma. «Siamo in contatto con la famiglia di Ciro Chiariello, con i cognati, le cognate – si legge sulla pagina Facebook della squadra di calcio Sporting Tigre Acerra – e così come suggeritoci anche da tanti amici nell’ondata social che da ieri ha investito d’affetto il ricordo di un bravo ragazzo, ci facciamo promotori di un atto di solidarietà. Col consenso dei familiari più stretti, considerate le ingenti spese che dovranno sostenere per far rientrare la salma dal Kenya, meta che i giovani sposi avevano scelto per trascorrere il viaggio di Nozze, da questo momento è a disposizione il numero Iban della moglie, in modo che chi volesse potrà liberamente lasciare un contributo». Qualcosa però in questo gesto di affetto non è andata bene. Tant’è che nonostante lo choc e il dolore straziante di veder morire sotto i proprio occhi l’amore di una vita, è dovuta intervenire dalla sua pagina di Facebook la moglie di Ciro: «Grazie a tutti, ma basta inviare denaro», ha scritto. «Ringrazio tutte le persone per la solidarietà dimostrata. Vi chiedo cortesemente di non inviare più soldi all’iban. Le intenzioni iniziali erano altre ma la situazione sembra essere sfuggita di mano. Ringrazio tutti e vi prego di esserci vicini con la preghiera nel nostro dolore».
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