Incubo nucleare, anche a Napoli è caccia alle scorte di iodio: «Farmacisti preparati a ogni evenienza, ma attenti alle fake news»

Incubo nucleare, anche a Napoli è caccia alle scorte di iodio: «Farmacisti preparati a ogni evenienza, ma attenti alle fake news»
di Melina Chiapparino
Lunedì 7 Marzo 2022, 22:59 - Ultimo agg. 8 Marzo, 17:47
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La caccia allo iodio arriva anche a Napoli. Negli ultimi giorni, sta crescendo sempre di più il numero di preparati a base di ioduro di potassio che vengono richiesti alle farmacie. Lo spettro di una minaccia nucleare ha, inevitabilmente, innescato tante paure ma più che una corsa all’acquisto di pillole allo iodio, si può certamente registrare un bisogno di notizie e di rassicurazioni. «C’è un boom di richieste di informazioni ma senza alcun incidente di natura nucleare e per l’attuale stato dei fatti, va assolutamente evitata l’assunzione di questi farmaci» fa sapere Vincenzo Santagada, presidente dell’ordine dei Farmacisti di Napoli e assessore comunale alla Salute. 

C’è chi si è precipitato in farmacia per acquistare la soluzione di Lugol, immaginando di assumere lo iodio solubilizzato in acqua e chi, invece, ha creduto fosse possibile ordinare delle compresse ma in realtà c’è molta confusione sul tema. «La maggior parte della platea italiana ha chiesto informazioni sulla possibilità di assumere lo iodio mentre una buona percentuale di stranieri, ha persino voluto acquistare la tintura di iodio per spedirla ai familiari in Ucraina» spiega il farmacista Paolo Cotroneo che, insieme al suo personale, ha cercato di «convincere l’utenza dell’inutilità della tintura di iodio». «I preparati a base di ioduro di potassio vanno consegnati su prescrizione medica, si tratta di veri e propri farmaci e non si possono acquistare diversamente» sottolinea Cotroneo che, allo stesso tempo, non sottovaluta la necessità di creare un piano di forniture laddove ci fosse bisogno di produrre una grande quantità di questi preparati. «La pandemia ha mostrato quanto sia necessario farsi trovare preparati, come non è accaduto con le bombole di ossigeno o persino le mascherine, anche se non siamo a rischio ora, il Ministero della Salute deve tener conto di questa eventualità» conclude Cotroneo. 

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Sulla possibilità di trovarsi a produrre i preparati a base di iodio, arrivano rassicurazioni da Santagada che pur «trovando ingiustificate queste richieste» assicura che i «farmacisti napoletani sono ben attrezzati per qualsiasi tipo di evenienza». «La somministrazione di iodio fa parte della strategia per ridurre gli effetti negativi sulla salute nelle persone esposte a radiazioni - spiega il presidente dell’Ordine dei farmacisti - lo ioduro di potassio è un sale di iodio stabile, non radioattivo, in grado di bloccare l’assorbimento dello iodio radioattivo da parte della tiroide, purché attuato tempestivamente, da alcune ore fino ad un giorno prima dell’esposizione o al massimo entro le prime 6-8 ore dall’inizio dell’esposizione».

Per questo si è scatenata la corsa all’acquisto dello ioduro di potassio che però rimane un farmaco vero e proprio e non può ridursi “al fai da te” come sottolinea Santagada ricordando che è importante assumerlo «a dosi opportune e non come uso preventivo in assenza di radioattività». 

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«I farmaci a base di ioduro di potassio vanno assunti solo quando ci sono determinate condizioni e possono anche nuocere in caso contrario» fa notare Riccardo Maria Iorio, presidente di Federfarma Napoli. La parola d’ordine, dunque, sembra essere “niente allarmismi” anche perché non c’è possibilità di assumere compresse senza prescrizione medica ma c’è un’altra raccomandazione che arriva dalla categoria dei farmacisti e che riguarda i social. «Sui social network stanno girando notizie fake e informazioni ingannevoli sullo iodio e sulla possibilità di procurarselo» aggiunge Iorio che raccomanda di «non affidarsi all’informazione sul web ma, come sempre, fare riferimento al proprio medico e al farmacista di fiducia, attingendo le notizie dai canali ufficiali».
 

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