«Stop ai balletti, la nostra gente muore». Gridano all'esterno del Teatro San Carlo circa una trentina di manifestanti all'esterno del "Massimo" napoletano, ma altri stanno arrivando - dopo la giornata lavorativa - alla manifestazione di protesta contro il "balletto perla pace" che prevede la partecipazione di ballerini russi e ucraini insieme. A nulla è valso che il Sovtrintendente Lissner abbia cambiato denominazione all'evento in "Stand with Ukraine".
Cantano l'inno ucraino e chiedono lo stop dell'invasione russa. Variegate le posizioni tra i manifestanti: c'è chi espone bandiere della pace, ma anche chi accusa apertamente i russi con toni aspri.
«Non vogliamo la pace, non più, ora dopo quello che hanno fatto alla nostra gente - racconta la cinquantenne Clarissa, da 20 anni in Italia - vogliamo vincere la guerra e distruggere Putin».
Nessun abbraccio con i russi, spiegano, se prima non finisce il massacro della nostra gente. Molte della ragazzine che sono alla manifestazione hanno tra le mani cartelli con le foto del massacro compiuto dai russi a Bucha: immagini di cadaveri straziati, palazzi sventrati. «Non comprendiamo - dicono - come sia possibile organizzare un evento di questo tipo mentre il nostro popolo sta morendo, queste sono manifestazioni che si possono fare dopo la fine della guerra, solo allora abbracceremo i russi».