Universiadi, Fisu: ok alla Mostra
«Ma vogliamo certezza sui tempi»

Universiadi, Fisu: ok alla Mostra «Ma vogliamo certezza sui tempi»
di Fulvio Scarlata
Domenica 6 Maggio 2018, 14:52
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C’è l’assenso di massima della Fisu, la federazione internazionale degli sport universitari, al progetto di installare il villaggio delle Universiadi alla Mostra d’Oltremare. Con un’unica obiezione: garantire i tempi per installare e rendere funzionanti le casette nella grande area a Fuorigrotta. La questione arriva giovedì alla cabina di regia a Roma a cui partecipare anche il consigliere delegato della Mostra Peppe Oliviero, invitato dal commissario Luisa Latella per far conoscere i dettagli del piano e la sua fattibilità.

In questi giorni è stato in città Alan Shaw, il Ceo di Epic, l’advisor delle Universiadi. La società americana di Atlanta è stata schierata dalla Fisu per aiutare la realizzazione di Napoli 2019 ed è specializzata in grandi eventi sportivi avendo organizzato dodici olimpiadi, tre paralimpiadi, tre candidature olimpiche, due coppe del mondo di calcio, due giochi panamericani, due Special Olympics, giochi asiatici e le ultime due Universiadi, quella di Kazan nel 2013 e di Gwangju nel 2015. Shaw ha voluto verificare di persona la nuova opzione del villaggio nella Mostra d’Oltremare. Il progetto, d’altra parte, era stato presentato alla Federazione internazionale, fin dalla prima stesura. Il parere della Fisu è favorevole ma con un’unica prescrizione: garantire i tempi per il montaggio dei moduli abitativi e il collegamento dei sottoservizi. Non viene insomma contestata la scelta delle casette, l’incubo è che non siano pronte in tempo mettendo in dubbio la stessa manifestazione sportiva.

Temi che saranno al centro della cabina di regia di giovedì cui partecipano tutti i protagonisti delle Universiadi. Compresa la Regione, da dove si sottolinea che dal commissario Latella è stata avviata solo una «consultazione preliminare di mercato» per l’acquisto dei moduli abitativi, un atto quindi preliminare a quello di avviare una vera e propria manifestazione d’interesse, che, fra l’altro è stato messo on line contemporaneamente a quella per l’affitto di navi da crociera, ipotesi che, dunque, non è ancora tramontata del tutto.

Dall’interno della struttura del commissariato per le Universiadi trapela un certo fastidio per le critiche mosse all’idea del villaggio olimpico nella struttura di Fuorigrotta. «Sembra - si sottolinea - che le altre ipotesi, come quella dell’ex Nato, non sono state già valutate adeguatamente e scartate per i problemi che comportavano e come se, nell’elaborare il progetto della Mostra, non siano stati valutati gli aspetti paesaggistici, funzionali e la questione dei sottoservizi, quasi fossimo dilettanti. Poi arriva un esperto come Shaw della Epic e verifichiamo che il piano è compatibile con le indicazioni della Fisu. Ma qui a Napoli è così: solo quando si decide di fare qualcosa esce fuori qualcuno con un’ipotesi alternativa».

La tensione è alta per le polemiche che si sono scatenate dopo che è stata ufficializzato il progetto per il villaggio olimpico. «Si parla tanto dell’impatto del nostro piano - dice il consigliere delegato della Mostra d’Oltremare Peppe Oliviero - ma stiamo parlando di un evento sportivo che dura 15 giorni, con moduli abitativi che resteranno nel perimetro dell’area per un breve periodo: fin dal bando è previsto lo smontaggio delle casette e il ripristino dei luoghi in tempi rapidi».

L’ente conta sulle Universiadi per ristrutturare gli impianti sportivi, intervenire sui sottoservizi e per avviare un restyling complessivo che prevede anche videosorveglianza e il rifacimento degli esterni che erano previsti con un progetto già finanziato per 40 milioni ma ancora bloccato alla Regione.

«Pensiamo poi alla ricadute - continua Oliviero - Con le navi da crociera si paga un pacchetto chiuso ad una multinazionale che poi lavora in proprio. Qui si creano lavoro e servizi per le piccole imprese della città, da quelle edili a quelle di servizi come le lavanderie. Noi valutiamo che per ogni euro investito per gli eventi fieristici ce ne sono sette di ricaduta per la città, per i congressi si passa a nove, con il villaggio delle Universiadi pensiamo di triplicare queste cifre. La polemica politica non ci appartiene. E vogliamo sottolinea che è un architetto non solo chi insegna ma anche chi lavora ogni giorno sul campo. E tutti farebbero meglio ad aggiornarsi sulle nuove tipologie abitative utilizzate alle Olimpiadi di Sidney ma anche ai mondiali in Russia o nel villaggio Eni in Kazakistan».
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