È un vero e proprio assalto quello che si è registrato negli ultimi giorni ai centri vaccinali delle Asl di Napoli e provincia e così crescono le file nei punti vaccinali, sia negli hub sia nei distretti sanitari di base ma anche in farmacia. Qui, in alcuni casi, si arriva fino a tre settimane per la prenotazione di una dose di Pfizer. In effetti l’attesa fornitura di Pfizer per questa settimana è inspiegabilmente saltata e rimandata a mercoledì prossimo dopo uno stop durato tutto il mese di novembre, in quel caso per espressa richiesta della stessa Regione Campania a fronte del periodo in cui i centri vaccinali restavano deserti.
«Sicuramente come categoria stiamo collaborando al massimo e facendo un grande lavoro di convincimento - spiega Paolo Cotroneo titolare della omonima farmacia a Fuorigrotta - per spiegare che Moderna è un vaccino che usa la stessa tecnologia di Pfizer e che i protocolli consentono di utilizzare vaccini diversi, forse anche con qualche vantaggio in termini di immunizzazione.
La corsa al vaccino degli ultimi giorni è andata avanti inarrestabile anche ieri: nonostante fosse il giorno dell’Immacolata, pur se a fronte del sensibile calo delle temperatura e a dispetto della pioggia si è registrato un afflusso massiccio in tutti centri vaccinali rigorosamente aperti nonostante il giorno di festa. A fine giornata, dopo le 18, a Napoli città si sono contate in totale 5.843 (appena 483 in meno di martedì) di cui 619 prime dosi, 318 seconde dosi e 4.906 terze dosi. Sebbene non si siano raggiunti i picchi di lunedì (oltre 9mila) un risultato lusinghiero ben oltre le 37 mila al giorno indicate dalla struttura commissariale nazionale arrivando a sfiorare, su scala regionale, le 54 mila inoculazioni nelle ultime 24 ore. Ieri a Napoli hanno funzionato l’hub della Mostra d’Oltremare, i distretti e le farmacie dove sono accorsi migliaia di cittadini intenzionati ad imbracciare al più presto lo scudo anti-Covid. L’unico strumento di difesa che può salvare la vita e consentire di trascorrere un Natale più sereno. Circa un migliaio delle dosi totali assicurate ai cittadini tramite le farmacie. Un canale, insieme a quello dei medici di famiglia, sempre più gettonato a fronte delle file di almeno un paio d’ore che occorre sopportare negli accessi in hub e distretti. Le scorte di Moderna sono consistenti ma chi ha prenotato Pfizer difficilmente si convince a ricevere in alternativa Moderna. Tra l’altro per quest’ultimo farmaco i protocolli prevedono una dose dimezzata. Tutte circostanze registrate come anomale e che alimentano la diffidenza.
«Molti sanno bene che Moderna è un vaccino simile a Pfizer - conclude Cotroneo - ma non vogliono farne uno diverso da quello del primo ciclo sia se hanno praticato la doppia dose di Pfizer e ancora più se hanno effettuato l’eterologa, ossia Astra Zeneca con Pfizer in prima battuta. Viaggiamo ad un ritmo diventato sostenutissimo negli ultimi 4 o 5 giorni salito a quota di 150-200 vaccinazioni al giorno. I tempi di prenotazione si dilatano anche per le difficoltà a ricevere le forniture previste di Pfizer. Senza contare che alcuni Tg dicono che solo Pfizer copre il contagio con la variante Omicron».