Vaccini in Campania, Usca (finalmente) in azione: 55 dosi a domicilio ai fragili

Vaccini in Campania, Usca (finalmente) in azione: 55 dosi a domicilio ai fragili
di Ettore Mautone
Lunedì 19 Aprile 2021, 09:00 - Ultimo agg. 18:59
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Un medico, un infermiere e un autista: da ieri cinque team delle Usca (Unità speciali di Continuità assistenziale) sono in azione in altrettante macro aree della città che abbracciano, ognuna di esse, due distretti, riuscendo così a coprire l'intero territorio metropolitano. Armati di frigoriferi portatili hanno iniziato ieri a somministrare le prime 55 dosi di Moderna o Pfizer al domicilio di altrettanti pazienti fragili e anziani non deambulanti che da mesi, dopo aver prenotato la dose e la vaccinazione sul portale regionale, avevano visto chiamare coniugi e amici ultra ottantenni registrati nelle stesse date senza venire invece allertati per un accesso domiciliare da parte della Asl. Molti pazienti di questa categoria intanto, nelle ultime due settimane, sono già stati raggiunti a domicilio o convocati in studio da parte dei medici di famiglia che hanno aderito al protocollo regionale per le vaccinazioni di prossimità. La piccola quota residua tra i circa 10mila soggetti fragili non ancora vaccinata sarà dunque esaurita nell'arco dei prossimi dieci giorni. La Asl metropolitana, al pari delle altre in Campania, è stata sollecitata dal presidente della Regione Vincenzo De Luca e dall'unità di crisi regionale, a terminare entro il mese tutte le categorie di anziani over 80, fragili e disabili ai quali bisogna dare la precedenza assoluta. 

Il limite da rispettare, per le somministrazioni domiciliari affidate alle Usca (a cui sono attribuite solo le dosi di Moderna e Pfizer) e dei medici di famiglia che possono utilizzare anche il proprio studio, sono i tempi.

Nell'arco di una giornata, dopo aver scongelato una fiala di Moderna (per 11 dosi) o di Pfizer (per sei dosi) tutte le siringhe allestite devono essere inoculate nell'arco delle successive sei ore. Dunque ogni squadra mobile e ogni medico a seconda che sia armato di Moderna o di Pfizer, non riesce ad effettuare più di 11 o 12 inoculazioni per ciclo. C'è poi da considerare il tempo di attesa dopo la puntura, almeno una ventina di minuti per persona, in cui il medico staziona a casa del paziente per verificare che si non si manifestino nell'immediato eventi avversi (allergie, choc anafilattico ecc.).

Si registrano, intanto, problemi di accesso alla piattaforma regionale di prenotazione: ad alcuni assistiti, da giorni, è precluso l'ingresso con le credenziali di codice fiscale e tessera sanitaria per scaricare il certificato vaccinale. In altri casi anziani, fragili, o caregiver non hanno modo da giorni di accedere al portale per la prenotazione. Disfunzioni sono segnalate anche da parte dei medici di base ma per altri tipi di necessità. «La piattaforma è complessa conferma un camice bianco - perché non consente agevolmente di registrare e rilasciare il certificato vaccinale ad esempio dopo la prima ed unica dose indicata per chi ha già avuto il Covid». 

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Sul fronte delle vaccinazioni intanto anche i farmacisti scaldano i motori: l'accordo con la Regione e le Asl è stato ormai ratificato e si aspettano solo i vaccini. Il principale candidato è Johnson sospeso 5 giorni fa negli Usa. Gli enti regolatori europeo e italiano (Ema e Aifa) sono attendisti e non hanno ancora fatto scattare il disco verde. La somministrazione in singola si presterebbe ad una più snella procedura e molti farmacisti si sono già attrezzati da un lato per seguire un corso di formazione ad hoc che fornisce loro il titolo di vaccinatori e dall'altro per avere negli spazi della farmacia o in altri luoghi idonei la presenza di un medico che faccia da supervisore per la raccolta dell'anamnesi e l'osservazione post inoculazione. 

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