Vaccini in Campania, le dosi rifiutate andranno ai volontari

Vaccini in Campania, le dosi rifiutate andranno ai volontari
di Ettore Mautone
Lunedì 19 Aprile 2021, 09:00 - Ultimo agg. 20 Aprile, 09:46
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Reclutare un volontario, di qualunque età, al posto di ogni rifiuto opposto al vaccino AstraZeneca ovvero riservare le dosi inutilizzate del rimedio anglo-svedese, successivamente alle rinunce, alle fasce di età e alle categorie di popolazione che, allo stato attuale, dovrebbero attendere molti mesi prima di ottenere lo scudo protettivo del vaccino. Sono le ipotesi su cui si lavora anche in Campania dopo la pioggia di defezioni nei punti vaccinali, soprattutto di Napoli e provincia (Caserta è la più disciplinata) a Vaxzevria con una quota giornaliera ormai stabile e considerevole (circa il 40 per cento) tra rifiuti e rinunce.

Ipotesi che prende corpo soprattutto a fronte della tiepida risposta alle adesioni e prenotazioni della platea a cui oggi il vaccino è indirizzato (persone con più di 60 anni e in assenza di patologie importanti concomitanti). Un tema di attualità di cui si è discusso ieri nel consueto briefing settimanale dell'unità di crisi regionale «Credo che possa essere utile utilizzare il vaccino AstraZeneca per le attività produttive che ne fanno richiesta», avverte Enrico Coscioni, consigliere per la Sanità del presidente della Regione Vincenzo De Luca, facendo così intendere che la questione della vaccinazione di tutta la popolazione delle isole, proposta nei giorni scorsi da De Luca, potrebbe uscire vincente dopo le polemiche suscitate proprio ricorrendo a questa possibilità. 

Una strada già percorsa nel Lazio che ha iniziato a vaccinare con AstraZeneca i volontari con meno di 60 anni, e in Sicilia dove si è ricorsi a un week end open, ossia ad accessi liberi, senza prenotazione, al punto vaccinale della Fiera del Mediterraneo a Palermo che ha registrato un grande successo con file chilometriche e arrivi anche da altre regioni.

A frenare gli entusiasmi c'è tuttavia l'attuale supplemento di istruttoria in corso da parte di Ema (Agenzia regolatoria dei farmaci in Europa) che conseguentemente investe anche l'omologo organismo italiano Aifa, soprattutto in riferimento agli studi pubblicati sulla letteratura scientifica internazionale.

Questi ultimi documentano in maniera abbastanza chiara la possibilità che i vaccini come AstraZeneca (ma anche Johnson & Johnson e lo stesso Sputnik) che utilizzano un adenovirus come vettore del gene della proteina spike, possano non solo stimolare la risposta immunitaria deputata a proteggere contro la principale chiave che usa il Coronavirus, ma anche determinare la produzione di anticorpi anomali che si attaccano alle piastrine attivandole dando così luogo a forme rare di trombosi che in alcuni casi, per fortuna pochi, sono letali. 

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Se queste sono le ragioni della prudenza c'è anche chi, all'opposto, invita a guardare al modello britannico che non solo ha prodotto una variante più temibile del virus ma si è anche vaccinata in massa con il rimedio sviluppato a Oxford azzerando i contagi dopo molti mesi di Lockdown, abbassando drasticamente i decessi da Covid e attualmente, molto prima del resto d'Europa, si avvia alla ripresa delle attività sociali ed economiche. Che la questione sia sentita anche in Campania e l'accesso al vaccino ango-svedese reclamato da chi oggi deve attendere è testimoniato dalla raccolta firme e dalla petizione on-line lanciata ieri su Charge.org da parte di Luigi Amodio, direttore di Città della Scienza che si rivolge direttamente a De Luca: «Chiediamo di essere vaccinati con Astra Zeneca scrive Amodio - molti cittadini campani stanno rifiutando il vaccino anglo-svedese perché preoccupati dopo le note vicende delle ultime settimane. Il risultato è stato un rallentamento della campagna vaccinale e spesso un caos organizzativo negli hub che contribuisce a ritardare l'uscita dall'emergenza pandemica. Poiché noi firmatari di questa petizione riteniamo, sulla base della letteratura scientifica ma anche della nostra condizione personale, che il rischio derivante dal contagio da SarsCov2 sia assolutamente superiore al rischio di effetti avversi da vaccino AstraZeneca, chiediamo di essere immunizzati con questo vaccino sulla base di una lista di prenotazioni ad hoc che anticipi, ove possibile, la copertura della categoria 4 (cioè le persone con comorbidità (altre patologie concomitanti) di età inferiore ai 60 anni senza connotazione di gravità e della Categoria 5, cioè tutta la popolazione generale». Accelerare la campagna vaccinale, aumentare il numero di persone a rischio ma ancora giovani e attive, evitare il rischio di sprecare dosi, uscire dallo stato di emergenza le ragioni su cui spinge la petizione che ha avuto un inizio non entusiasmante registrando un centinaio di adesioni nell'arco delle prime due ore ma che potrebbero diventare migliaia nell'arco delle prossime.

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