Vaccini a Napoli, gli universitari in fuga: il 50 per cento dice no ad AstraZeneca

Vaccini a Napoli, gli universitari in fuga: il 50 per cento dice no ad AstraZeneca
di Ettore Mautone
Martedì 6 Aprile 2021, 23:30 - Ultimo agg. 7 Aprile, 18:25
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In Campania l’asticella delle defezioni di chi è stato convocato per la vaccinazione con AstraZeneca è salita di circa il 5-10 per cento rispetto all’ultima settimana di marzo raggiungendo in media circa il 35 per cento. L’asticella che segna assenze, defezioni rinunce è, dunque, tornata al day after di metà marzo, ossia all’indomani del primo stop quando il siero anglosvedese fu fermato dalle autorità sanitarie.

Over 70 e «care giver» sono le categorie a cui, in questa fase, il vaccino è stato destinato con poche altre somministrazioni residue destinate al personale scolastico da recuperare alla prima dose non ancora inoculata. 

Nel capoluogo le percentuali sono state molto variabili in base alla categoria da vaccinare con AstraZeneca: tra i 3.500 over 70 anni convocati alla Mostra D’Oltremare le somministrazioni sono state 2.619 nella prima seduta e 436 nella seconda pomeridiana (87 per cento in entrambi i casi).

In totale sono stati 157 i rifiuti in loco dopo aver chiesto Pfizer. La percentuale scende invece al 52 per cento tra gli 850 universitari convocati alla Fagianeria di cui 443 vaccinati con la prima dose. Oggi ci sarà la prova del nove con altri 1.300 convocati tra Museo Madre e Stazione marittima (ultra settantenni) e gli 800 Care giver invitati alla Fagianeria. Nella provincia nord, su 4.497 persone convocate ieri se ne sono presentate poco più di 3 mila e le defezioni ammontano dunque a oltre il 30 per cento in larghissima parte tra i candidati ad Astra Zeneca. In totale sono state utilizzate 1.800 dosi Pfizer, 1000 Astra Zeneca e 108 Moderna. Un dato in linea con quello registrato a partire dallo stop di metà marzo al vaccino anglo svedese. Nella provincia sud dal 25-30 per cento di defezioni e rifiuti registrati nelle scorse settimane si è avuto un ulteriore incremento ieri. 

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Ad Avellino gli assenti nei vari punti vaccinali della città sono stati il 36 per cento. A Benevento, nel principale punto vaccinale della caserma Garibaldi su 600 convocati ne sono stati immunizzati 374. Dei 226 non vaccinati 172 non erano arruolabili e 54 non si sono presentati. Un dato peggiore di quello di lunedì in Albis quando su 600 convocati sono state 462 le vaccinazioni eseguite. Un dato che nel Sannio si sposa col fatto che nei punti vaccinali in cui si esegue AstraZeneca si procede sempre molto lentamente in quanto tutti vogliono parlare col medico per rappresentare patologie e fragilità. Anche nel caso in cui queste siano riconosciute tuttavia, la vaccinazione non viene eseguita nella stessa sede e nello stesso giorno con un altro tipo di vaccino bensì rimandando ad altra sede ed altra data. A Salerno hanno rinunciato al vaccino anglosevede circa il 30 per cento dei cittadini in lista per fare l’iniezione.

Le defezioni e il conseguente rallentamento del piano di vaccinazioni ha fatto di nuovo alzare la temperatura dei rapporto tra il governo campano e quello nazionale. «È urgente che il Governo chiarisca ad horas la utilizzabilità del vaccino AstraZeneca. Il disastro comunicativo e le decisioni di altri Paesi stanno determinando una situazione di crollo nelle somministrazioni di tale vaccino. Invitiamo il Governo a decidere subito sulla utilizzabilità di AstraZeneca per evitare blocchi drammatici nelle somministrazioni» Questa situazione - ha aggiunto - rende ancora più urgente un pronunciamento dell’autorità di controllo Aifa sul vaccino Sputnik. Ogni giorno perso nella valutazione di questo vaccino è un atto di irresponsabilità verso il Paese». 

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