Sfrecciano sul Vesuvio a quota mille superando i 120 chilometri all'ora, laddove c'è un divieto di transito e il limite è di 30, solo per gli autorizzati. Così un motociclista va fuori strada e cade in un dirupo: è vivo per miracolo. Il gruppo di motociclisti, diretti domenica pomeriggio al Gran Cono forse per una escursione o una gara (non autorizzata), ha dovuto fermare la sua corsa per soccorrere il compagno che, precipitato nel burrone, aveva perso i sensi. Si tratta di un 21enne di Napoli che in curva, per la velocità eccessiva, ha perso il controllo del mezzo andando a sbattere contro il guardrail e finendo fuori strada. L'incidente - ma anche, poco prima, il passaggio delle moto a tutto gas - ha spaventato i turisti, molti stranieri, che come da indicazioni della segnaletica percorrevano a piedi la strada. Dopo circa mezz'ora è giunta sul posto l'ambulanza del presidio delle Guide vulcanologiche, che ha prestato i primi soccorsi al ferito. In seguito, allertati dai presenti, sono intervenuti gli agenti del commissariato di polizia di Stato Portici-Ercolano, alla guida del primo dirigente Pietropaolo Auriemma, che hanno eseguito i rilievi. Il ferito é stato portato poi al pronto soccorso dell'ospedale Maresca ed è stato medicato per una frattura alla gamba. É fuori pericolo.
«All'improvviso - dice C.D.D., un testimone oculare - ho visto uno sciame di moto sorpassarmi ad alta velocità.
E il problema non è solo di sicurezza ma anche di carattere ambientale. Quella strada è interna al Parco e attraversa, dall'altezza dell'ex hotel Eremo in poi, la riserva Tirone Alto Vesuvio. Il problema di inquinamento ambientale quindi è oggettivamente esistente, sia dal punto di vista acustico che di emissioni gassose. Nella riserva, infatti, esistono diverse specie di animali che rappresentano la preziosa biodiversità del Vesuvio. Questo tipo di inquinamento può danneggiarle anche seriamente. «Considerato che non abbiamo alcuna competenza in tema di rispetto del Codice della strada - commenta il presidente dell'Ente Parco nazionale del Vesuvio, Agostino Casillo - ho più volte chiesto maggiori controlli alle forze dell'ordine e in particolare alla polizia municipale di Ercolano. È necessario tutelare l'incolumità di tutti i fruitori del Parco che giungono al piazzale di quota mille, punto di partenza del sentiero 5 che conduce al Gran Cono proprio attraverso via Vesuvio. Mi auguro che quanto accaduto domenica non si ripeta più».