La lezione di Maddaloni a Casandrino: «Ecco la vostra palestra»

La lezione di Maddaloni a Casandrino: «Ecco la vostra palestra»
di Giuseppe Maiello
Giovedì 26 Settembre 2019, 07:30
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Rispetto delle regole, insegnamenti di vita, lealtà, solidarietà, amicizia: sono questi i principali valori dello sport. E il judo li sintetizza tutti. Parola di Pino Maddaloni, pluricampione di judo, adesso allenatore in forza alle Fiamme Oro, il gruppo sportivo della Polizia di Stato. Il campione napoletano ha presentato l'altro giorno a Casandrino il corso di arti marziali destinato agli allievi dell'istituto comprensivo Marconi Torricelli, prima scuola della provincia dove «l'Oro di Scampia» ha deciso di realizzare il suo progetto. Un feeling, quello con l'istituto, scoppiato due anni fa, nel corso di un incontro sulla legalità.
 
Sembrava uno dei tanti, molte belle parole, sorrisi, foto ricordo, poi ognuno per la sua strada. Invece no. Mentre raccontava i suoi esordi sportivi in un contesto difficile come Scampia, Maddaloni fu interrotto da uno dei bambini. Che con molta spontaneità, e con un filo di sconforto, disse che pur condividendo i messaggi e comprendendo l'importanza dello sport quale alternativa alla strada, lui non avrebbe saputo quale disciplina praticare e dove, visto che a Casandrino c'è un campo sportivo ridotto a discarica e dei due impianti di nuoto esistenti uno era trasformato in un supermercato e l'altro era diventato isola ecologica di rifiuti speciali. Osservazioni che toccarono profondamente il campione, che d'intesa con altri suoi colleghi del gruppo sportivo della polizia decise allora di tornare a Casandrino. D'accordo con la dirigente scolastica, Amalia Sciorio, divenuta prima tifosa di questo progetto, diede vita a un protocollo d'intesa per l'utilizzo della palestra del plesso di via Chiacchio dove insegnare judo ai ragazzi. Struttura a sua volta non nelle condizioni ottimali per poter ospitare i corsi di arti marziali. E così nei mesi scorsi Pino Maddaloni, tra non poche difficoltà di ordine burocratico, insieme ad altri colleghi della polizia ha deciso di ripulirla e ritinteggiarla, prima di dare inizio alle attività. Due poliziotti della Fiamme oro e un collaboratore dell'istituto, con la supervisione del campione olimpico, armati di secchi e pennelli hanno ridato colore alle pareti.

Terminati i lavori e iniziato l'anno scolastico, Maddaloni ha avviato la fase di reclutamento, organizzando un primo incontro con i ragazzi. Ad affiancare il judoka, che nel 2004 è stato insignito dall'allora presidente della Repubblica Ciampi dell'onoreficenza di commendatore, altri due atleti delle Fiamme Oro, Luca Marmo e Ignazio Capezzuto, più volte campioni italiani. E ci saranno anche loro, oggi pomeriggio alle 16 nella palestra dell'istituto in via Chiacchio, a incontrare i genitori dei ragazzi, un incontro che avrà il sapore di una festa di inaugurazione. I corsi di judo, riservati esclusivamente agli alunni della scuola primaria e secondaria della Marconi-Toriccelli, si terranno il martedì e il giovedì pomeriggio. E dall'entusiasmo percepito sin dal primo briefing allargato, c'è da scommettere che sarà un po' difficile contenere le adesioni degli alunni, consapevoli di avere come maestri tre campioni. «Il judo è uno sport diverso dagli altri, molto più completo, è una scuola di vita: non serve ad allenare solo il corpo, ma anche a fortificare lo spirito, a crescere intellettualmente. Insegna a vivere, ad accettare la sconfitta, a cadere, ma anche a sapersi rialzare, più forti di prima; a rispettare l'altro non solo sul tatami: prima di cominciare il combattimento bisogna salutare l'avversario; a controllarsi e gestire le proprie energie; a misurarsi con se stessi e sviluppare il coraggio; a valorizzare l'amicizia, la lealtà, la solidarietà; ad onorare il maestro e le persone più grandi. Solo con questi esempi e con questi modelli è possibile immaginare una società migliore» ha detto l'altro giorno Maddaloni nella palestra rimessa a nuovo, rivolgendosi a tutti i ragazzi seduti per terra intorno a lui.
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