Mercadante, a Napoli il teatro per fermare l'illegalità; De Raho: «Coinvolgerò i giovani»

Mercadante, a Napoli il teatro per fermare l'illegalità; De Raho: «Coinvolgerò i giovani»
di Giovanni Chianelli
Mercoledì 13 Aprile 2022, 11:57 - Ultimo agg. 13:05
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Ieri è stato nominato il nuovo consiglio d'amministrazione del teatro Stabile di Napoli: la presidenza viene affidata a Federico Cafiero de Raho che subentra a Filippo Patroni Griffi, tra i membri Evelina Christillin, nominata dal ministro della Cultura Dario Franceschini e Stefania Brancaccio in quota Città metropolitana, con le conferme di Roberto D'Avascio per il Comune ed Emilio Di Marzio per la Regione Campania: «Personalità di grande caratura culturale in grado di dare lustro alla nostra tradizione teatrale» è il benvenuto del sindaco al nuovo consiglio. L'ex Procuratore nazionale antimafia ha una gran passione per il teatro: «Con mia moglie siamo abbonati storici del Mercadante».

Presidente, quale sarà il suo compito principale?
«Svolgerò fondamentalmente un ruolo di gestione economica, e poi gestirò la direzione strategica del teatro unitamente ai consiglieri del cda.

Per me è un compito nuovo, mi confronterò sempre con il consiglio, con il direttore artistico Roberto Andò, persona di straordinaria esperienza, e con il direttore operativo Mimmo Basso. Lavoreremo tutti insieme, non è mai una persona che risolve i problemi o crea sviluppo».

La sua esperienza di magistrato, soprattutto nel contrasto alle mafie, pensa possa tornare utile nel nuovo ruolo?
«Si dice che la cultura sia tra gli strumenti migliori per combattere l'illegalità. È vero, la repressione non è l'unico mezzo per la lotta alle mafie, mi piace quella frase che dice sarà un esercito di maestri a sconfiggere la criminalità organizzata. E il teatro è tra i campi di maggiori suggestione tra i giovani, può sicuramente distoglierli dalle tentazioni criminali e intervenire nei luoghi del disagio. Penso alle tante volte in cui ho assistito a rappresentazioni nelle carceri, i risultati di un'educazione teatrale nel sociale sono sorprendenti».

Dunque porterà qualcosa del suo impegno anche nei programmi del teatro?
«So che ci sono programmazioni solide, pensate per utenti del teatro giustamente esigenti nel richiedere determinati spettacoli; e poi c'è da ricordare che lo Stabile di Napoli è uno dei teatri più importanti d'Italia, è che si profila come interlocutore di primo piano della comunità. Ma accanto a questa attività sono convinto che ci possa essere spazio per ulteriori visioni: Andò è una figura che da sempre guarda al sociale, e lo stesso si può dire per Basso, molto attivo in questo terreno. Insomma, esistono combinazioni nello stabile di grande rilievo, e alla base c'è una struttura etica che consente di guardare al futuro come un centro che possa dire la sua nella lotta all'illegalità, specialmente quella giovanile».

Lei è un abbonato storico.
«Con mia moglie e un gruppo di amici sono anni che facciamo presenza fissa. È vedo che, dalle tantissime presenze e gli spettacoli sempre di grande livello, non solo al Mercadante ma anche al San Ferdinando, il lavoro svolto da chi mi precede e dall'attuale direzione è di spessore. Non solo, il teatro si rivela un luogo di aggregazione, di incontro e scambi di pensiero, soprattutto tra i giovani. Evidentemente i programmi formulati soddisfano le esigenze di chi frequenta lo stabile, è davvero un punto di riferimento culturale. Un onore farne parte».

Ci sono le nuove nomine tra i membri del cda, in passato le diverse origini dei consiglieri hanno dato vita a dissapori.
«I nomi che sono stati inseriti nel consiglio sono di grande esperienza, sensibilità e spessore etico; con loro e con la direzione, e col sostegno del sindaco Manfredi e del presidente della Regione Vincenzo De Luca, con il ministro Dario Franceschini, speriamo di raggiungere tutti gli obiettivi che il teatro e gli spettatori meritano. Ho sempre pensato che quando ci si muove nell'ambito di un gruppo il dialogo è il cuore di ogni dinamica. E sono sicuro che ognuno di noi ha lo stesso scopo, fare in modo che il teatro Stabile di Napoli vada avanti, nessuno ha piani personali. Se abbiamo dato la nostra disponibilità lo abbiamo fatto per la città: in questo senso spenderò ogni sforzo, e ho la convinzione che farà così anche il consiglio di amministrazione».
 

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