Il Foro di Napoli si schiera decisamente dalla parte delle Camere penali del distretto della Corte d’Appello che, in un documento, ha denunciato le gravi disfunzioni del Tribunale di Sorveglianza invocando «una significativa azione politica congiunta tra avvocati, magistrati e personale amministrativo affinchè il governo disponga con immediatezza tutti i provvedimenti necessari per il ripristino della legalità costituzionale della pena». Di fatto, tale nota ha provocato le dichiarazioni rese dal presidente della giunta partenopea dell’Associazione magistrati che ha sottolineato che «i toni utilizzati dagli avvocati non rispondono alla necessità di un confronto sereno e proficuo. Non possiamo essere additati come i soggetti che violano la Costituzione, non ci aspettavamo queste parole da parte delle Camere penali e ci auguriamo che questa ferita venga presto risanata».
Il punto di vista del Foro partenopeo è stato spiegato dal suo presidente, Antonio Tafuri: «Abbiamo letto con animo sereno e costruttivo il documento delle Camere penali e l’invito ad un’azione congiunta tra magistrati, avvocati e personale amministrativo: risulta chiaramente volto a valicare i confini locali per raggiungere il Governo nazionale per ripristinare il buon andamento del Tribunale di Sorveglianza.