Campania, la fame di lavoro: in 150mila per duemila posti al concorsone

Campania, la fame di lavoro: in 150mila per duemila posti al concorsone
di Adolfo Pappalardo
Lunedì 29 Luglio 2019, 08:00
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Per i primi due bandi per poco più di duemila posti sono arrivate fino a ieri sera 508mila domande, ma ogni concorrente poteva presentare tre richieste. In corsa dunque 150mila e 452 tra diplomati e laureati. Numeri da record anche se a palazzo Santa Lucia sono convinti che si arriverà a quasi 200 mila persone. Sono i primi numeri del maxi concorso bandito dalla Regione e fortemente voluto dal presidente Vincenzo De Luca. È solo la prima tranche perché alla fine si dovrebbe arrivare, in tre anni, a coprire 10 mila posti vacanti nei 176 comuni campani che ne hanno fatto richiesta (compreso l'ente Regione).
 
Si sono fiondati tutti. Amministrazioni di centrosinistra e centrodestra, sindaci deluchiani e antideluchiani al netto delle polemiche di chi accusa settimane palazzo Santa Lucia di aver varato un corso-concorso che alla fine non obbligherà gli enti ad assumere. «I posti vengono dalle piante organiche dei comuni: quindi sono obbligati ad assumere», dicono dalla Regione. E chi pure in questi mesi ha sparato contro il governatore si è dovuto ricredere. «I diecimila posti annunciati da De Luca sono una bufala: ci siamo documentati e sono solo corsi di formazione che illudono le persone...», tuonò de Magistris ad ottobre. Salvo poi scoprire come palazzo San Giacomo pure ha aderito al «concorso unico territoriale campano» facendo la parte del leone: ha chiesto l'assunzione per 400 profili.

Dai contabili agli impiegati, dagli amministrativi ai dirigenti. Anche operai o semplici impiegati di concetto come si diceva un tempo. Qualche comune ha fatto domanda per figure part-time: naturale in tempi di bilanci magri per le piccole amministrazioni che pure hanno bisogno di gente per andare avanti. Ma tant'è in questo momento storico i cui numeri della disoccupazione sono da record, in molti tenteranno il terno al lotto del posto pubblico. E per avere maggiori possibilità quegli oltre 150mila candidati, avendone i requisiti, hanno fatto domanda anche per tre figure professionali in contemporanea. Poi che il posto arrivi da semplice impiegato (sfruttando una scuola tecnica) o da funzionario-dirigente (optando per la successiva laurea) è sempre un colpo di fortuna di questi tempi. Un lavoro. E pure pubblico. E, come non accadeva da tempo, per questa mega selezione non c'è limite di età (basta solo essere maggiorenne). Naturale, quindi, che ci provino anche 50enni usciti fuori dal mercato del lavoro.

La Regione, attraverso i fondi europei, ha stanziato 106,5 milioni di euro e la struttura pubblica del Formez si occuperà delle selezioni spendendo ulteriori 6,5 milioni. L'obiettivo è quello di selezionare, formare e qualificare, con le modalità del corso-concorso, potenziali dipendenti pubblici a copertura delle posizioni già vacanti e di quelle che si libereranno per i numerosi pensionamenti previsti nel triennio 2019/2021, per un numero massimo di 10mila unità. Ma ad oggi i posti subito disponibili sono 1225 per i semplici diplomati e 950 per i laureati. I termini per presentare le domande scadono alle 23.59 di giovedì 8 agosto ed è prevista solamente la procedura on line attraverso l'apposito sito (www.ripam.cloud). Attesa subito una prova preselettiva che si svolgerà presumibilmente presso la Mostra d'Oltremare tra la fine di agosto e inizio settembre. Consisterà in un test a risposta multipla, distinto per categorie e profili professionali, di 80 quesiti. Supereranno la prova preselettiva un numero di candidati pari a 4 volte il numero dei posti messi a concorso per ogni singolo profilo. Qualche settimana la prova scritta su 60 quesiti che farà un'ulteriore scrematura.

Da questo momento i candidati idonei (quelli per i posti da ricoprire, maggiorato del 20 per cento) inizieranno un periodo formativo di 10 mesi presso gli enti che hanno aderito al piano. Per ognuno una borsa da 1.000 euro mensili. Ma, attenzione, perché è prevista un'ulteriore prova scritta e poi un'ultima orale alla fine del periodo formativo (occorre frequentare almeno 80 per cento del monte ore previsto, pena l'esclusione). Passerà oltre un anno e poi i diretti interessati sapranno se sono riusciti ad agguantare l'agognato posto pubblico. Poi che sia in un capoluogo o in qualche paesino di poche anime in Irpinia o nel Sannio, dipenderà dalla graduatoria finale e dalla scelta del singolo.
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