«Abbiamo l'accordo, anche con Giorgia Meloni». A dare l'ennesima certezza su Napoli per le prossime comunali è stato ancora una volta Matteo Salvini. Il leader della Lega ha fatto intendere che non vi sono ostacoli lungo il percorso che porterà ufficialmente il magistrato Catello Maresca a scendere in campo come sindaco civico sostenuto dal centrodestra. Non è esattamente così facile. Innanzitutto, non è stato ancora sciolto il rebus dei simboli di partito: Forza Italia e Lega aprono alla possibilità di farne a meno, Fratelli d'Italia non prende proprio in considerazione l'ipotesi di dovervi rinunciare. Praticamente, la situazione è ferma allo scorso dicembre quando Maresca diede la disponibilità a tuffarsi in questa avventura. Poi vi è ancora mistero sulla tempistica. Le prime voci sussurravano che entro la fine del mese di maggio vi sarebbe stato lo start vero e proprio con la richiesta di aspettativa dalla magistratura. Le ultime indiscrezioni, invece, lasciano presagire che soltanto ai primi di giugno Maresca possa sciogliere la tanto attesa riserva. Le sue liste civiche - ve ne sono tre già pronte, ma potrebbero diventare cinque - proseguono i rispettivi incontri con l'aspirante candidato sindaco nella sua campagna d'ascolto ma senza commentare le uscite dei leader del centrodestra.
«Noi di Fratelli d'Italia immaginiamo una coalizione vasta, in grado di coniugare l'esperienza politica con il dinamismo di associazioni e movimenti civici», premette infatti Andrea Santoro, coordinatore cittadino di Giorgia Meloni. E il simbolo? «Quello dei simboli è un falso problema perché si vince con la credibilità delle persone in campo e la forza della concretezza: i napoletani troveranno sicuramente il simbolo di Fratelli d'Italia alle prossime elezioni», l'aggiunta da parte di Santoro che oggi presenterà una mostra fotografica di «forte denuncia sullo stato di abbandono e degrado in cui versano alcuni immobili storici della città». Sulla stessa scia il neoresponsabile di Forza Italia, Fulvio Martusciello, secondo cui la discesa in campo di Maresca «sarebbe un atto di passione verso la nostra città». Resta la certezza che solo il tavolo nazionale del centrodestra potrà completare il puzzle delle candidature nelle grandi città. «L'input è il civismo e l'impegno che si fondono con la politica, poi sulle forme discuteremo insieme», ha aggiunto l'eurodeputato azzurro. Insomma, i simboli potrebbero non esserci oppure molto più verosimilmente non esserci dal primo momento in cui Maresca si presenterà con il manifesto programmatico delle sue civiche come Essere Napoli, Sarà Napoli, Maresca sindaco. Dalla Lega il coordinatore cittadino Severino Nappi ha ribadito «il valore dell'unità, fattore che diventa attrattivo per la società civile».
Con Maresca in prima linea ormai da mesi ci sono il commercialista Francesco Gabriele, gli avvocati Michele Riggi e Angelo Pisani, l'imprenditore Luigi Cipolletta, ma anche esponenti politici con esperienza. Tra questi, l'ex assessore comunale al Bilancio e consulente di Caldoro in Regione, Salvatore Varriale, per il quale Maresca «è l'unico che può avviare il cambiamento, soprattutto tra i giovani che lo seguono con grande interesse e curiosità: Napoli merita una svolta». Nei giorni scorsi, tanti gli incontri da parte del magistrato tra cui quello al Centro Direzionale con il difensore civico regionale Giuseppe Fortunato, che da anni ha dato vita all'associazione Civicrazia.