Comune di Napoli, il buco-affitti: non riscossi 265 milioni di euro

Così l'occupazione abusiva degli immobili di Palazzo San Giacomo crea un buco nel bilancio del Comune

Palazzo San Giacomo sede del Comune di Napoli
Palazzo San Giacomo sede del Comune di Napoli
di Luigi Roano
Giovedì 1 Dicembre 2022, 07:21 - Ultimo agg. 2 Dicembre, 07:24
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«È stata avviata - fanno sapere dal Comune a proposito del patrimonio - una ricognizione di tutte le situazioni irregolari, in relazione ai titoli e alla morosità, che NapoliServizi valuta in 264,5 milioni, che investono in gran misura sia gli immobili Erp, sia il patrimonio disponibile, sia ad uso abitativo che ad uso diverso, commerciale ed altro». La sostanza è che l'occupazione abusiva degli immobili di Palazzo San Giacomo crea un buco nel bilancio del Comune che definire consistente è un eufemismo. «Tale ricognizione - scrive l'assessore alle finanze del Municipio Pier Paolo Baretta - ci consentirà di individuare le azioni da porre in essere in funzione degli obiettivi previsti dal Patto per Napoli, a partire dalle situazioni più esposte, con l'invio degli accertamenti esecutivi nell'auspicio che ciò induca tutti coloro che sono esposti a trovare col Comune e con l'Avvocatura una soluzione extragiudiziale al contenzioso». Un auspicio quello dell'assessore e plenipotenziario sulla materia del sindaco Gaetano Manfredi

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Perché i numeri sono così grossi - e nuove entrate al riguardo nel recentissimo assestamento di bilancio non sono state inserite - da far pensare che molte situazioni ancora non sono chiare. Del resto, il pianeta casa di Palazzo San Giacomo è allo sbando almeno da quattro lustri. Oggi però c'è uno strumento nuovo messo a disposizione dalla Regione che è la Piattaforma telematica per l'accesso agli alloggi Erp - voluto dall'assessore dell'ente di Santa Lucia Bruno Discepolo - che dà attuazione al regolamento regionale: «Iscriversi alla piattaforma - spiegò Discepolo a Il Mattino un paio di settimane fa - consente a chi ne ha i requisiti di entrare nelle graduatorie e aspirare all'assegnazione di un alloggio Erp.

Detto più chiaramente abbiamo finalmente una anagrafe del patrimonio e di chi lo occupa». Le iscrizioni alla Piattaforma si sono chiuse il 31 ottobre. Da quel momento in poi il Comune ha iniziato a conoscere chi sta nelle sue case, e chiudere la ricognizione da parte della NapoliServizi entro il 31 dicembre dovrebbe consentire di cacciare chi non ha titolo, o trovare un accordo con i morosi e dare le case liberate a chi ne ha diritto. Al 31 dicembre dell'anno scorso le richieste di sanatoria giacenti al Comune erano 23mila. La sensazione è che in questo anno non si siano fatti grossi passi in avanti è forte. Due numeri per capire qual è la redditività del patrimonio immobiliare del Comune: la percentuale dei morosi dal 2013 a oggi, cioè di chi paga il fitto ed abita nelle case comunali è del 46 per cento, vale a dire che a pagare sono solo il 53 per cento degli inquilini. Il Comune è proprietario di 67mila cespiti di cui ben 22mila 534 sono case Erp - Edilizia pubblica residenziale - vale a dire quasi tutto quello costruito dopo il sisma del 1980 e dove si annida la grandissima parte delle morosità. Non è finita qui, perché Palazzo San Giacomo è titolare anche di immobili a uso non abitativo. Sono 6188 occupati da chi o non paga il canone, o da abusivi o da chi ha un titolo pezzotto. Si arriva così all'esorbitante buco di bilancio di circa 265 milioni. Il Patto per Napoli - per concretizzarsi e far arrivare nelle casse comunali fino a fine mandato del sindaco circa 600 milioni - chiede che Palazzo San Giacomo metta ordine e inizi incassare quello che è suo. Altrimenti il rischio della rottura del Patto è elevata. Chi abita in quelle case generalmente è alle soglie della disperazione, ed è nelle pieghe di quella disperazione che si è inserita la camorra che gestisce di fatto l'assegnazione delle case incassando soldi da un lato e dall'altro parte si sostituisce a tutti gli effetti allo Stato esercitando così anche un potere politico sugli inquilini con tutto quello che ne consegue. 

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