Condoni, a Napoli si riapre il caso:
check su 40mila pratiche

Condoni, a Napoli si riapre il caso: check su 40mila pratiche
di Luigi Roano
Sabato 8 Gennaio 2022, 10:14 - Ultimo agg. 9 Gennaio, 09:12
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Il comune sta per mettere mano alla annosa questione condono, «ma prima di tutto bisogna rimettere in piedi la Commissione locale paesaggio» racconta l'assessora all'Urbanistica Laura Lieto, docente di Urbanistica. Un caso nel caso per pratiche che per alcuni napoletani giacciono nei cassetti del Comune dal 1985. La Commissione in questione è fondamentale perché è un organo di supporto con tecnici esterni al Comune nominati dal Consiglio comunale e dal sindaco, il cui parere è obbligatorio ma non vincolante. Senza troppi giri di parole l'apporto di quest'organismo - composto da 5 specialisti - è necessario per fare arrivare alla Sovrintendenza e agli stessi uffici comunali pratiche già lavorate e quindi abbastanza chiare e complete. «La situazione è questa - spiega la Lieto - i condoni sono tre, 1985, 1994 e 2003 per un totale di circa 85mila pratiche. Nel 2006 il Comune ha approvato una delibera che dà la possibilità dell'autocertificazione. Così le pratiche da gestire con questa procedura sono diventate 40mila, di cui 20mila sono in zone vincolate e ricadono sulla Regione. Bisogna tenere presente che il 40 per cento del territorio di Napoli è zona vincolata. Da qui si evince l'importanza dell'insediamento della Commissione locale paesaggio che deve essere il Consiglio comunale a votare».

Quanto ai cosiddetti abusi di necessità la Lieto è chiara: «Esistono è un dato storico ma non bisogna dare messaggi sbagliati.

Quello che conta è rispettare le regole chiarito questo siamo pronti a fare verifiche e anche una riflessione su questa tematica». Il condono - giova ricordarlo - è una legge dello Stato che i Comuni sono tenuti ad applicare ed è un affare per Palazzo San Giacomo che ha grossi guai finanziari. Oggi la massa di pratiche da evadere vale tra i 100 e i 150 milioni. A Napoli ce ne sono 30mila di pratiche che risalgono al 1985, 1994 e 2003. Vale a dire che c'è gente che aspetta da 34 a 16 anni di sapere se l'istanza di condono è stata accolta.



Nella sostanza ci sono cittadini che almeno da un quarto di secolo vivono da irregolari e aspettano risposte. Invece a Palazzo San Giacomo - quando va tutto bene - si lavorano un migliaio di pratiche l'anno. Mancanza di personale, disorganizzazione, Commissioni che non possono lavorare, provocano i rallentamenti. Se a questo si aggiunge che gli abusi in zone vincolate passano anche per la Sovrintendenza il quadro si complica ancora di più. Un tema che anche alla Corte dei Conti non è sfuggito negli passati e riguarda le amministrazioni che hanno preceduto quella attuale retta dal sindaco Gaetano Manfredi. Le bacchettate arrivate dalla magistratura contabile al Comune sul condono sono state sonore, perché da questa voce Palazzo San Giacomo incassa più o meno 3 milioni l'anno a fronte di pratiche che ne valgono almeno 5 volte di più.

Andiamo ai numeri e vediamo come stanno le cose nel dettaglio. Nel 1985 le richieste di condono dei napoletani furono 51.854; nel 1994 24.314 nel 2003 8741 per un totale di 85mila 300. Di cui 25.600 in zona vincolata, più o meno un terzo. Dal 1985 al 2006 ne sono state smaltite un valore di circa 16 milioni, dal 2007 al 2013 sono state lavorate circa 55mila pratiche. Nella sostanza, sono passate le autocertificazioni e chi l'ha presentata ha già pagato gli oneri oppure sta rateizzando, burocraticamente sono pratiche evase dal valore di 97 milioni. Ma soldi in cassa non ne sono arrivati, quelli appostati nei bilanci precedenti sono solo stime alla stregua di quello che si è fatto per le contravvenzioni al codice della strada dove la riscossione viaggio sotto il 15%. Un'accelerazione dovuta all'autocertificazione messa in campo a partire proprio dal 2007, all'epoca il sindaco era Rosa Russo Iervolino. Dal 2013 al 2016 - sindaco è de Magistris - tuttavia Palazzo San Giacomo ha incassato poco meno di 10 milioni e basta. E sono rimaste inevase le pratiche per gli abusi in zone vincolate. Concentrati nelle aree dei Campi Flegrei, Parco delle Colline, Posillipo e Agnano. In questo contesto - come sottolineano da Palazzo San Giacomo - la Commissione locale paesaggio diventa determinante per sbloccare o bocciare le richieste di condono non solo per motivi finanziari, ma anche per il riassetto del territorio. Atteso che sia il sindaco, che l'assessora hanno manifestato la necessità di riformare il Prg.

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