Consiglio comunale di Napoli, Esposito mette il Pd in imbarazzo: discorso in aula per l'assunzione della figlia

Consiglio comunale di Napoli, Esposito mette il Pd in imbarazzo: discorso in aula per l'assunzione della figlia
di Adolfo Pappalardo
Giovedì 9 Dicembre 2021, 07:00 - Ultimo agg. 10 Dicembre, 08:09
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Il legittimo intervento di un politico in aula o tutto mirato ad un interesse personale? Al Pd di Napoli ora non nascondono l'imbarazzo e sono convinti della seconda ipotesi. Con l'aggravio di aver, in questo caso, messo in imbarazzo proprio il partito di cui il consigliere è capogruppo. E dagli scranni della giunta come dai banchi della coalizione (a partire dai deluchiani) pure sono convinti della seconda ipotesi. Un passo indietro.

Siamo all'ultimo consiglio comunale e Aniello Esposito, capogruppo del Pd, chiede la parola invocando l'articolo 37. Ovvero la facoltà che ha ogni consigliere comunale di dare comunicazioni in Aula sui più svariati argomenti senza che sia all'ordine del giorno. E qui, Esposito, dopo un lungo preambolo si scaglia contro le aziende municipalizzate: «Va rivisto tutto il sistema delle aziende partecipate a cominciare dall'Anm che ha bisogno di una ricarica di potenzialità manageriale». Sin qui tutto normale finché Esposito non chiede all'assessore alla Mobilità Eduardo Cosenza (che non è in aula) su una vicenda specifica: le assunzioni dell'Anm.«In questi giorni si sta bandendo un concorso a tempo indeterminato per 25 autisti ma - continuano - bisognerebbe attingere invece dall'elenco dei 200 lavoratori che già lavorano in Anm con contratto esterno di somministrazione».

Ed ecco che, in questo momento, in questo preciso istante un brivido corre lungo la schiena dei consiglieri comunali del Pd. E giro di messaggi che parte all'indirizzo della Federazione napoletana del partito di Enrico Letta. Perché i colleghi di Esposito, a cui non ha fatto alcun cenno dell'intervento prima della richiesta di prendere la parola, hanno già capito dove vuole arrivare: tra quei 200 lavoratori selezionati da una società esterna e che già lavorano nell'Anm, ci sarebbe proprio la figlia del capogruppo di professione autista. Ma la causa che perora quest'ultimo è proprio questa: niente concorso ma assunzione degli interinali. 

 

«Questo concorso - continua il capogruppo democrat in aula - è insufficiente ed è stato praticamente inventato dall'amministrazione precedente: lo stiamo subendo. Chi ha dato la copertura politica?», si domanda retoricamente prima di tornare ai lavoratori interinali. «No stiamo mettendo sullo stesso piano - continua - nuove assunzioni alla stregua di chi lavora lì da due anni. E invece noi dovremmo mettere quest'ultimi in pole position perché hanno il know how necessario. Per questo chiedo l'immediato ritiro del concorso perché non vi sono le tutele per chi vi lavora da due anni». 

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Alla richiesta del capogruppo democrat non segue alcuna risposta della giunta ma poco lontano, alla sede del Pd di Napoli, sono già su tutte le furie. «È la goccia che fa traboccare un vaso già pieno. Ci ha mette in grave imbarazzo. Non solo al partito di cui è capogruppo ma a tutta la giunta», dicono riferendosi ad Esposito che, alle ultime comunali, viene candidato per il rotto della cuffia nonostante una condanna per reati elettorali per le candidature fantasma in una civica di 5 anni prima. E poi, in mezzo, la vicenda delle monetine per pagare i voti alle primarie 2019. Tanto che per settimane ci fu un lungo tira e molla perché il tipo di reato di Esposito era tra le cause di incandidabilità previste dall'allora candidato sindaco Gaetano Manfredi. Poi l'elezione e la riconferma a capogruppo a San Giacono nonostante il partito puntasse su un altro consigliere. Poi l'altro giorno questa vicenda bollata come «imbarazzante» dal partito perché dietro l'intervento ci sarebbe comunque una motivazione strettamente personale. Con l'idea, ora, del partito di prendere provvedimenti contro il capogruppo. 

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