Coronavirus in Campania, De Luca pronto alla stretta: mascherina obbligatoria anche all'aperto

Coronavirus in Campania, De Luca pronto alla stretta: mascherina obbligatoria anche all'aperto
di Adolfo Pappalardo
Mercoledì 22 Luglio 2020, 08:30 - Ultimo agg. 13:33
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Da un lato il governatore minaccia il ritorno delle mascherine anche all'aperto, dall'altro getta acqua sul fuoco sui 12 contagi in appena una settimana nel suo quartiere a Salerno. «Siamo nella norma», assicura De Luca ma ieri sera arriva la notizia di altri 3 contagiati. Sempre nel suo quartiere.

«Un ritorno all'obbligo della mascherina all'aperto diventerà inevitabile se c'è una moltiplicazione dei contagi», dice De Luca rispondendo a chi gli domanda un parere su un'ipotesi simile nel Lazio. Poi va giù duro facendo un appello ai sindaci campani: «Bisogna chiudere, con l'aiuto dei vigili urbani, i negozi nei quali si trovano commessi o clienti privi di mascherina». Perché «non è più tempo di sottovalutazioni. Abbiamo aperto l'Italia da un mese, il governo nazionale ha ritenuto di aprire tutte le attività, ma abbiamo le serate che sono segnate da fenomeni di movida irresponsabile. Ci sono decine di migliaia di giovani che pensano che il problema non esista più. Questa - attacca il governatore - è una posizione irresponsabile. Credo che sia arrivato il momento di cominciare a prendere misure repressive, a penalizzare chi non rispetta le regole elementari». 

🔴 #CORONAVIRUS, faccio un appello ai sindaci: bisogna mandare i vigili urbani a chiudere i negozi nei quali si trovano...

Pubblicato da Vincenzo De Luca su Martedì 21 luglio 2020


Infine se la prende con la movida ma anche con gli arrivi da alcuni paesi Ue. «Noi possiamo convivere con l'apertura delle attività economiche, a condizione che ci sia senso di responsabilità da parte di tutti, a cominciare dai ragazzi e da me che vado in giro, anche quando non ce n'è bisogno, con la mascherina e sembro Tutankhamon, ma lo faccio di proposito», dice sul primo punto. Poi sugli arrivi: «Se arriva uno dal Bangladesh o dalla Moldavia che viene controllato all'aeroporto di partenza può capitare, ma non deve capitare ai nostri concittadini - ammonisce -. Se portiamo la mascherina e ci laviamo spesso le mani, possiamo convivere per alcuni mesi in attesa del vaccino, altrimenti faremo fatica ad arrivare a settembre perché se i focolai si moltiplicano, diventa complicato rincorrere uno a uno tutti i contatti che ha avuto ogni singola persona contagiata. Faccio appello al senso di responsabilità, non è una situazione drammatica, ma può diventarlo se continuiamo a comportarci in maniera irresponsabile».
 

Ma ieri è anche la giornata in cui, a macchia di leopardo, si registrano nuovi casi in Campania. Nel Casertano e proprio a Salerno. Qui, nella roccaforte deluchiana in particolare, da 8 giorni si registra un focolaio proprio nel quartiere dove risiede De Luca.

Parliamo di 12 casi a cui solo ieri, su circa 5mila residenti, se ne sono aggiunti altri 3. Tutti commercianti della zona. Ma De Luca sulla sua città getta acqua sul fuoco: «Non ci sono preoccupazioni particolari. Siamo più o meno nella norma. Registriamo oggi sei contagi, quattro di questi legati ad una presenza di una famiglia venuta dalla Moldavia, e altri due sono contatti avuti da commercianti in un quartiere della città. Ovviamente niente di drammatico - dice il governatore - ma bisogna tenere gli occhi aperti».

Ma nel Salernitano i casi si sono più che triplicati in pochi passando da 8 a 31, mentre non si fermano i contagi al rione Carmine a Salerno: dove ieri sono emersi 3 cluster.

Ai positivi registrati in questi giorni, si aggiungono in totale altri 7 casi in città. Salgono così a 15 gli infettati riconducibili al popoloso quartiere dove risiede il governatore De Luca. A questi, poi, si aggiungono 3 infettati a Pisciotta, nel Cilento, ricoverati al polo covid di Scafati qualche giorno fa, e uno a Pontecagnano. Ed è dal mese di aprile, poi, che nel salernitano non si contava un numero di casi quotidiani come quello degli ultimi giorni. Ma nessuno ha il coraggio di parlare di cluster.

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Otto casi di coronavirus invece sono stati registrati nei giorni scorsi a Conca della Campania, piccolo comune in provincia di Caserta. Si tratta dei contatti diretti di una donna proveniente dalla Moldavia che ha esercitato l'attività di badante per un nucleo di anziani, e che ora è ricoverata al Covid Hospital di Maddaloni.

Due degli anziani da lei accuditi sono risultati positivi e uno di questi, una donna allettata, ha a sua volta contagiato alcuni parenti. Così il sindaco di Conca, David Lucio Simone, ha disposto la messa in quarantena per un totale di 22 persone, compresi i 8 positivi.

Ma il numero potrebbe crescere e toccare altre località (anche fuori regione) per gli ulteriori tamponi predisposti dagli uffici sanitari distrettuali e che verranno effettuati in queste ore.

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