De Magistris, il piano dei 150 giorni per entrare in coalizione

De Magistris, il piano dei 150 giorni per entrare in coalizione
di Luigi Roano
Martedì 15 Dicembre 2020, 10:00 - Ultimo agg. 10:27
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Passata la bufera, incassato il bilancio e quindi anche la certezza di arrivare a fine corsa, per il sindaco Luigi de Magistris è tempo di pareggiare i conti. Nella sostanza, l'ex pm tiene qualche debito di riconoscenza da saldare con chi nella notte drammatica dell'approvazione del bilancio si è sacrificato per lui, una cambiale non rinnovabile. Maggio è dietro l'angolo e già strizza l'occhio alle urne. C'è poco tempo per le chiacchiere. 

Mario Coppeto di Sinistra in Comune è contrario a cambi in giunta come ha dichiarato a Il Mattino, dice che «non c'è bisogno di uno scienziato per capire che non c'è tempo per un rimpasto negli ultimi 5 mesi».

Più possibilisti - quelli della Sinistra - se si trattasse di discutere su poltrone di uguale pregio, ma politicamente meno impegnative: vale adire la gestione delle partecipate oppure trovare un accordo trasversale nel Consiglio comunale che deve nominare ben 5 membri della commissione paesaggistica. Il messaggio è chiaro: in giunta caro sindaco - questo il ragionamento - non puoi mettere quelli che ti hanno aiutato. Vale a dire la sponda offerta da Forza Italia. L'ex pm ieri si è smarcato dagli azzurri facendo notare che «in Consiglio tutti i partiti hanno votato no al Bilancio. L'umore dei 17-18 consiglieri che sostengono ancora la causa di de Magistris, potrebbe cambiare se de Magistris lavorasse alla possibilità di rinforzare la sua giunta puntando su un paio di personalità della società civile vicine al mondo dell'alleanza di governo. Gradite - in buona sostanza - al mondo giallorosso. Vale la pena sottolineare che dal Pd fanno sapere che su «assessorati e simili» non hanno nessuna intenzione di aprire discussioni con de Magistris. La porta in faccia all'ex pm è stata chiusa nella Sala de Baroni quel giovedì notte e con il voto contrario al bilancio. Quando ritirerà la Clemente da candidata a sindaco se ne potrà parlare di un invito al tavolo al tavolo della coalizione che decollerà prima dell'ultima notte dell'anno. L'assessora ai Giovani resta una candidata di bandiera e nessuno o quasi crede che resisterà in questo ruolo quando si tratterà di andare nel concreto.

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Dunque, de Magistris sta tentando di cooptare un paio di figure credibili, capaci di mettere mano in questi ultimi 150 giorni di consiliatura a problemi atavici come lo spazzamento delle strade, i trasporti, la manutenzione, il traffico e soprattutto il decoro urbano. Riuscirà nell'impresa? L'ex pm deve dare una poltrona - ovvero un assessorato - a quelli di Davvero, gli ex Verdi, Stefano Buono e Marco Gaudini quest'ultimo è l'indiziato numero uno a indossare la maglia di assessore in questi ultimi 5 mesi. Difficile immaginare passi indietro da parte loro. Inoltre, ci vorrebbe un atto significativo da parte di de Magistris per convincere della bontà della sua voglia di cambiamento e di dare una sterzata sul fronte dei servizi. Cioè una figura carismatica del mondo della società civile napoletana sulla poltrona di vicesindaco oggi occupata da Enrico Panini sotto la cui gestione - come titolare della delega al Bilancio - il debito è cresciuto da 800 milioni a 2,6 miliardi.

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