Debiti, de Magistris avverte dopo il vertice con Mattarella: svolta sulla riscossione

Debiti, de Magistris avverte dopo il vertice con Mattarella: svolta sulla riscossione
di Luigi Roano
Venerdì 1 Giugno 2018, 08:48 - Ultimo agg. 09:11
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Il giorno dopo il vertice al Quirinale con il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, il sindaco Luigi de Magistris ha messo al corrente la giunta - su grandi linee - dei contenuti del colloquio con il capo dello Stato. Vale a dire il rischio default che incombe sul Comune a partire dal prossimo anno. E - nella sostanza - l’essersi affidato alla sensibilità istituzionale del Presidente affinché il problema del cosiddetto «debito ingiusto e storico» - che grava su molti comuni e non solo su Napoli - possa essere analizzato dal Parlamento e dal Governo. E magari trovare anche una soluzione. «Ho espresso al capo dello Stato preoccupazione per la fase di assenza di un Governo nel pieno delle sue funzioni per la grave ricaduta che può avere per gli enti locali e gli ho illustrato il peso dei debiti storici ed ingiusti che gravano su alcuni Comuni, Napoli in testa» queste le parole dette da de Magistris al Presidente. L’ex pm ha parlato con alcuni della sua squadra di governo confrontandosi su quei 15 minuti di dialogo con il capo dello Stato dai quali è uscito più fiducioso rispetto al futuro che, al momento, non è esattamente roseo sul fronte delle finanze.  
L’apertura di credito del Presidente alla città - e non è la prima volta - è una iniezione di fiducia per tutto il pianeta comunale in un momento di grande difficoltà. Un po’ come avvenne ai tempi di Matteo Renzi premier. All’epoca de Magistris si lamentò molto del fatto di non riuscire ad avere un dialogo con il primo ministro e chiese udienza al Quirinale, anche allora Mattarella accolse il sindaco. Non cessarono i dissapori con Renzi ma di certo migliorò e di molto il rapporto tra Comune e Governo. Al netto del faccia a faccia con Mattarella, è da mesi che da Napoli arrivano richieste di una legge speciale o di un provvedimento che dia la possibilità al Comune di affrontare questo macigno senza l’assillo del dissesto finanziario. Va da sé che un simile provvedimento deve essere meritato da Palazzo San Giacomo che deve fare passi in avanti nella gestione. Riscossione e dismissione del patrimonio sono le due debolezze croniche del Comune che hanno portato i Revisori dei Conti a esprimere un parere negativo sul consuntivo 2017. Tuttavia è su queste due leve che il Comune punta per mettere mano al disavanzo che è di 1,7 miliardi, una cifra oggettivamente rilevantissima. Al riguardo i Revisori nel consuntivo 2017 hanno fatto notare che «la dismissione degli immobili, destinata a finanziare il recupero del disavanzo previsto per 176 milioni, si è concretizzata soltanto in euro 4 milioni e 100mila. La scarsa e conclamata capacità di riscossione sia delle entrate proprie che dei proventi degli immobili destinati al piano del disavanzo e costituenti entrate libere comprime la possibilità di poter effettuare i pagamenti nei tempi previsti».

In queste poche righe sono condensate le maggiori criticità strutturale del Comune ed è su queste due debolezze che l’ente deve mettere in campo una svolta per avere la giusta credibilità e ottenere una legge speciale dal Parlamento. 

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