Una prima boccata d'ossigeno per le casse del Comune di Napoli potrebbe arrivare dalla rinegoziazione del Fal (fondo anticipazioni di liquidità) presente nella legge di Bilancio. La norma, come si evince dall'articolo 181, consente al ministero dell'Economia e delle Finanze e a Cassa depositi e prestiti di modificare i termini finanziari delle anticipazioni di liquidità concesse nel corso degli anni alle Regioni e agli Enti locali per il pagamento dei debiti commerciali. Tra questi Enti c'è anche il Comune di Napoli, che come è ormai noto si porta dietro una voragine che ammonta a più di 3 miliardi di debito, che tocca 5 miliardi se si considera il disavanzo.
Il Comune di Napoli quanto risparmierebbe e in che modo? Attualmente le Regioni e i Comuni pagano tassi di interesse fissi rispetto all'erogazione del Fal (misura creata nel 2013 grazie alla quale lo Stato tramite Cassa depositi e prestiti anticipava agli enti locali soldi liquidi per pagare le vecchie fatture ai fornitori), determinati al momento della concessione delle anticipazioni.
È sicuramente una buona notizia nelle intenzioni, ma nei fatti si tratta comunque, come si direbbe a Napoli, di acqua che non leva sete, almeno per il Municipio partenopeo. «I conti non li abbiamo ancora fatti, ma è sicuramente una nota positiva. La norma consente a tutti gli Enti, Regioni e Comuni, ma soprattutto a Napoli vista la situazione complicata, di poter risparmiare sui tassi di interesse. Dobbiamo però valutare con attenzione quale sarà la strada migliore da praticare per il Comune». Cauto l'assessore al Bilancio Pier Paolo Baretta. «La norma - aggiunge - può avere buoni effetti per Napoli, è un segnale positivo, ma certamente non basta». Nei prossimi giorni saranno fissati in agenda altri appuntamenti romani per l'assessore Baretta, che sta gestendo per Palazzo San Giacomo le trattative con il Governo, per cercare di tirare fuori il più possibile dalla Finanziaria che andrà in approvazione a dicembre. Sullo sfondo resta la sentenza 80/2021 della Corte Costituzionale, che ha dichiarato incostituzionale spalmare i debiti in 30 anni stabilendo un obbligo di ripiano ravvicinato. Una sentenza che ha avuto un impatto significativo in Italia, dove in condizione di dissesto o pre-dissesto finanziario c'è 1 Comune su 8, precisamente 1.083 su un totale di 8.389. Ciò che oramai sembra invece chiaro a tutti è che nella manovra di bilancio del Governo non saranno previste leggi speciali per Napoli e per nessuna altra città. La dicitura Patto per Napoli non si troverà mai nella Finanziaria, la linea del premier Mario Draghi al riguardo è intransigente. Non si fanno leggi ad hoc.