Elezioni, in Campania centristi soli: spiazzati dall'accordo tra Pd e Azione

Elezioni, in Campania centristi soli: spiazzati dall'accordo tra Pd e Azione
di Gigi Di Fiore
Mercoledì 3 Agosto 2022, 23:59 - Ultimo agg. 5 Agosto, 08:14
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L’accordo tra Enrico Letta e Carlo Calenda spariglia le carte nel centrosinistra. E avvia in Campania le grandi manovre tra le formazioni di centro. C’è chi, come Clemente Mastella con la sua formazione Noi Di Centro, si sente escluso e mortificato dal patto Pd-Azione. E richiama invece l’intesa che portò nel 2020 alla rielezione di Vincenzo De Luca alla Regione Campania, di cui fecero parte Italia viva e il suo partito. «L’accordo di vertice Pd-Azione mi sembra suicida nel Sud e in Campania» dice Mastella.

C’è ancora tutto da definire nelle liste, ma Italia viva si sta orientando a correre da sola. Così come Mastella, che pensa di strappare voti nei collegi di Caserta e in quelli di Avellino-Benevento.

Al momento, però, non può escludersi un’intesa su liste comuni in Campania tra Italia viva e Noi Di Centro, lasciati fuori nell’intesa tra Pd e Azione. Spiega Mastella: «Mai visto nella mia esperienza che i leader, anziché misurarsi anche nel territorio, vanno tranquillamente nei posti di capilista al proporzionale. Lo consente la legge elettorale attuale, ma è nell’elezione uninominale che ci si rende conto della difficoltà della gente, dell’esasperazione che c’è in giro, di un autunno che si annuncia drammatico».

La stoccata è diretta a Luigi Di Maio, che preferirebbe misurarsi nelle liste proporzionali. Ma la recente presa di posizione di Sinistra italiana e Verdi, che hanno chiesto un incontro chiarificatore a Letta dopo l’intesa del Pd con Azione, apre un altro fronte critico nel centrosinistra. Si fa strada l’ipotesi che Sinistra Italiana e Verdi possano allearsi con i 5 Stelle che in Campania potrebbero contare sulla carta su percentuali dell’8-10 per cento. Secondo Youtrend, questa possibile alleanza potrebbe far perdere al centrosinistra almeno 14 collegi uninominali, di cui 9 alla Camera e 5 al Senato. E di questi 14 collegi, ben tre verrebbero persi dal centrosinistra in Campania a vantaggio dell’eventuale alleanza tra M5S e Sinistra-Verdi.

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Anche Mastella concorda con questa ipotesi, aggiungendo che «con le attuali premesse credo sia difficile e complicato per il centrosinistra aspirare al governo del Paese». Aggiungendo poi che destinato a franare sembra l’asse portante della maggioranza che ha sostenuto il governo Draghi. Ma in Campania le formazioni di centro, in uno scenario che ipotizza ancora consistenti consensi ai 5 Stelle di Giuseppe Conte, sanno di poter dare fastidio al centrosinistra nato dall’intesa Letta-Calenda. Non solo voti di disturbo, ma vere e proprie affermazioni in più collegi, soprattutto con le liste del sistema proporzionale. E dice ancora Mastella: «Nei collegi campani il centro può ottenere consensi, considerando che nell’accordo Pd-Azione il Sud sembra essere completamente scomparso». 

Naturalmente, la pensano diversamente gli esponenti campani di Azione. Il segretario regionale Giuseppe Sommese plaude all’intesa con Letta, convinto che abbia «riaperto la partita elettorale a livello nazionale e soprattutto in Campania».

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