Elezioni 2022, De Luca in campo
con Letta e Franceschini

Elezioni 2022, De Luca in campo con Letta e Franceschini
di Adolfo Pappalardo
Mercoledì 7 Settembre 2022, 07:00 - Ultimo agg. 8 Settembre, 07:30
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S'immaginava un De Luca defilato sulla campagna elettorale per le politiche. Ma non sarà così se dalla prossima settimana il governatore sarà ufficialmente in campo per il Pd. E non, come si potrebbe immaginare, nel suo fortino salernitano. Anzi. Con due incontri già in agenda. Il primo: iniziativa pubblica con il ministro Dario Franceschini a Sarno, nel Salernitano (che curiosamente dopo l'ultimo ridisegno fa parte del collegio plurinominale del Senato di Napoli); il secondo: un'iniziativa a Napoli, stavolta, con il segretario nazionale Enrico Letta tra il 20 ed il 21 settembre, nello sprint finale prima del voto della domenica successiva. E anche il sindaco Gaetano Manfredi, inizialmente deciso a tenersi un po' in disparte dalla contesa elettorale, sarà impegnato in un'iniziativa sempre con il ministro Franceschini. Incentrata sulla cultura ufficialmente ma è chiaro che la declinazione sarà quella elettorale in favore del ministro capolista a Napoli. D'altronde i rapporti tra i due ex colleghi è ottimo e la scorsa settimana il titolare dei Beni culturali si è visto con il primo cittadino a palazzo San Giacomo. Un faccia a faccia durato oltre un'ora.

Ma la virata a 180 gradi, la correzione di rotta più rilevante se volete, è quella del governatore Vincenzo De Luca. Sinora, infatti, l'ex sindaco di Salerno ha preferito mantenere un profilo defilato rispetto alla campagna elettorale e ha preferito indossare sempre il vestito istituzionale. Nel Sannio, dove si è recato nei giorni scorsi per inaugurare un centro sanitario con i fondi della Regione e così farà oggi ad Avellino per la nuova stazione dell'Air. Poi, certo, nell'ultima diretta settimanale ci sono stati gli attacchi a Matteo Salvini ma in linea, tutto sommato, con i mesi scorsi.

Ora si cambia passo però e mette la faccia per la campagna elettorale. Naturale non potersi più tenere fuori: non servirebbe. Vale nel caso di una disfatta, così come per una vittoria. Ed ecco l'assist con Dario Franceschini (che qualcuno ipotizza possa tentare la scalata al partito al prossimo congresso, tra le altre cose) e l'iniziativa politica a Sarno, dove i due si ritroveranno sullo stesso palco. A distanza di mesi dalle polemiche (superate dopo un incontro chiarificatore) sul teatro San Carlo e sul piano paesaggistico. 

Non solo perché tra palazzo Santa Lucia e il Nazareno si stanno tentando di incrociare le agende di De Luca e Letta per un'iniziativa politica a Napoli a sei giorni dal voto. E qui, in questo caso, c'è un vigoroso cambio di passo sui rapporti tra il governatore e il segretario nazionale del Pd. Inutile rimarcare che non sono mai stati idilliaci. Anzi. Ma stavolta è diverso. Con De Luca che non può stare eternamente contro i vertici del suo partito e il segretario nazionale che tiene, più che altrove, al risultato della Campania. Con l'idea, è questo il pensiero di Letta, di come i collegi campani sono ancora contendibili e serve il coinvolgimento di tutti. Specie nello sprint finale in cui si orienta un'ampia fetta di elettorato quanto mai indeciso in questa tornata. Per questo ci sarà una kermesse pubblica con i due assieme a favore dei militanti Pd. 

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E se De Luca non si tira fuori, altrettanto non farà il sindaco Gaetano Manfredi che, nei giorni scorsi, ai suoi assessori e consiglieri ha chiesto di non schierarsi apertamente per evitare contraccolpi sulla sua maggioranza di campo largo. Ma, sempre nella prossima settimana, si è fatto coinvolgere in un'iniziativa culturale ancora da definire con il ministro Dario Franceschini. Alla Sanità molto probabilmente.

E intanto ieri il sindaco di Napoli ha nominato Sergio Locoratolo coordinatore delle politiche culturali. Ma riferisce sempre al sindaco che detiene la delega. 

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