Primo duello tra il governatore Vincenzo De Luca e il candidato sindaco Gaetano Manfredi nella giornata in cui spunta fuori il primo assessore - se eletto sindaco l'ex rettore - della futura giunta. Si tratta di Antonio De Iesu l'ex questore di Napoli. Il contropiede lo fa il governatore mentre presenta il nuovo impianto di videosorveglianza a Chiaia finanziato dalla Regione. «Con De Iesu - dice De Luca - abbiamo un rapporto di grande stima e rispetto e credo che abbia dato a Manfredi una disponibilità a offrire la sua collaborazione. È un fatto di grande rilievo perché De Iesu è l'emblema della sicurezza a Napoli ed è anche, credo, simbolo di quello che può essere un governo della città di Napoli: persone di livello nazionale, di livello istituzionale in grado di garantire efficienza ma anche l'unità della comunità di Napoli». Il contropiede del Governatore fa scatenare i suoi avversari, da Maresca alla Clemente passando per Bassolino. che lo accusano di far decidere al Presidente della Regione la Giunta. Manfredi abbozza, trapela che l'annuncio era concordato, ma in forme diverse. E tiene botta, nel corso della conferenza stampa di chiusura della campagna elettorale chiarisce: «De Iesu è una scelta fatta da me ne ho parlato con lui molte settimane fa. Come io non appartengo a nessuno neanche gli assessori appartengono a qualcuno. Faremo in modo che ci siano altre personalità del calibro di De Iesu». Manfredi approfondisce l'argomento, e su eventuali ricatti politici è netto: «Governerò bene la città con persone che vogliono governare bene la città. Chi ha altre idee non può stare con me, su questo non farò sconti. Per governare la città ci vogliono competenze e buona politica, sono convinto che anche i partiti faranno proposte buone, la mia asticella della qualità è alta e le proposte devono essere tarate su quell'asticella». È il primo incidente diplomatico di questa campagna elettorale e la risposta decisa dell'ex rettore anche sulla composizione dell'eventuale futura giunta sottende come la pressione stia salendo man mano che si avvicina l'apertura delle urne.
Quello di De Luca è uno show, pregusta la vittoria dell'alleanza di cui è una parte importante e lo fa con il suo solito piglio: «Vittoria Manfredi al primo turno? Quello che credo io è relativo. Io sono molto fiducioso e credo che i cittadini di Napoli debbano scegliere un'ipotesi di governo all'insegna della serietà, del rinnovamento sostanziale, non dei trasformismi». E sui trasformismi, a chi gli fa notare che nella sua lista, Napoli Libera, è candidato uno dei pezzi da novanta di de Magistris risponde così: «Mi è capitato di sentire qualche finto dibattito con altri candidati, io affronto questo tema con grande sobrietà, ma ho avuto la sensazione che parlassero tutti turisti svedesi. E Raffaele Del Giudice è una persona per bene». Sollecitato anche su Ciro Borriello, ex assessore arancione allo sport, se la cava con una battuta: «Sapete che lo ho adottato, mi è molto simpatico, era un assessore dormiente perché arrivava sempre tardi agli appuntamenti».
Manfredi fa il bilancio di questa lunghissima campagna elettorale: «Non ero un candidato professionista, c'era gente che non mi conosceva, ora sì e sono molto fiducioso vedo molto interesse dei napoletani per me e la coalizione che rappresento».