Elezioni a Napoli, seggi vuoti e poche file: «Ma chi si astiene non faccia polemiche»

Gli elettori del liceo Umberto
Gli elettori del liceo Umberto
di Emma Onorato
Domenica 3 Ottobre 2021, 16:08 - Ultimo agg. 4 Ottobre, 07:16
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Altro che allerta meteo. Nel giorno delle elezioni, Napoli s'è svegliata con un bel sole e i napoletani hanno preferito una bella passeggiata all'aria aperta invece di recarsi alle urne. Almeno per ora. Il solleone del primo weekend d'autunno, dunque, ha tenuto i napoletani lontano dalle urne tra un aperitivo al bar, una puntatina al ristorante e una passeggiata sul lungomare. Così, dati alla mano, alle 12 ha votato solo il 10,18% degli aventi diritto, per un'affluenza più bassa di cinque punti percentuali rispetto al 15,17% di cinque anni fa. 

Marcato disinteresse per il futuro della città o pigrizia, nei seggi elettorali c'è l'eco.

Sono ancora troppi i napoletani che scelgono volutamente di prendere le distanze dalla politica ma - per fortuna - sono tanti anche i napoletani che si dissociano e spiegano perché votare è sempre la scelta giusta: «Sono molte le persone che parlano e si lamentano, ma quando arriva il momento di fare una scelta, e di recarsi alle urne si tirano indietro. Chi si astiene e rinuncia al voto non ha più il diritto di polemizzare». 

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Tra gli elettori emerge anche la voce di una giovane partenopea - strettamente legata al diritto di voto e ben consapevole del valore che assume per ogni singolo cittadino - che invita i giovani come lei a non rinunciare a questa opportunità: «Le persone devono cominciare a scegliere quello che vogliono, in particolare i giovani che non votano e che poi hanno da ridire su quello che non funziona. Allora devono essere partecipi della scelta». E ancora c'è chi aggiunge: «Ho portato con me il documento di riconoscimento, la tessera elettorale, ma soprattutto la convinzione di chi votare, perché mai come in questo momento Napoli ha bisogno di essere rappresentata da qualcuno che dia una svolta positiva a quesra città. Bisogna sempre deve votare con coscienza e cercare di scegliere chi si allinea maggiormente alle proprie idee».  

Inevitabilmente emerge qualche critica al disordine organizzativo legato alle operazioni di surroga dei presidenti di seggio che hanno disertato la nomina. «La democrazia sembra non essere più assicurata soprattutto durante le elezioni comunali. Assistiamo costantemente alla rinuncia di presidenti e scrutinatori. Se non si incentiva alla professionalità nei seggi elettorali si replicheranno sempre momenti di caos. Un'organizzazione che lascia molto a desiderare non si sposa con il buon andamento della democrazia», conclude un elettore.

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