Elezioni, FdI boom a Napoli; Rastrelli: «Onda che premia il programma, noi pronti a governare la Regione»

Elezioni, FdI boom a Napoli; Rastrelli: «Onda che premia il programma, noi pronti a governare la Regione»
di Valentino Di Giacomo
Lunedì 26 Settembre 2022, 00:10 - Ultimo agg. 13:41
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«È una nottata frenetica, ma esaltante. Anche qui registriamo l’effetto valanga prodotto dal dato nazionale. In Campania siamo il primo partito del centrodestra, ed in città triplichiamo il nostro consenso rispetto alle ultime amministrative, e, praticamente, lo quintuplichiamo rispetto alle ultime elezioni politiche. Napoli è probabilmente la città italiana in cui vi è il più alto incremento percentuale di voti per Fratelli d’Italia. Tutto questo è ovviamente frutto della capacità e della coerenza politica di una leader straordinaria, della credibilità di una proposta politica, ma anche del duro lavoro della nuova classe dirigente territoriale». C’è esaltazione nella notte nel comitato elettorale di Sergio Rastrelli. Il coordinatore cittadino di Fratelli d’Italia analizza dei dati parziali per quanto riguarda i risultati locali, ma al di là delle vicende napoletane e di quanti seggi scatteranno per Fdi, c’è grande gioia per il risultato nazionale con Fdi che si impone come primo partito in Italia.

Aveva capito di questi risultati anche negli ultimi giorni quando, nonostante le liste fossero chiuse, in tanti hanno aderito a Fdi, compreso ex presidenti di Municipalità? Ora qual è il prossimo passo?
«Il prossimo passo è procedere nella medesima direzione, con coerenza e convinzione: continuare a costruire un partito accogliente ed inclusivo, in grado di liberare e valorizzare le migliori energie del territorio ed essere terminale delle istanze dei ceti produttivi, delle categorie professionali, del mondo della cultura senza mai dimenticare chi è in difficoltà».

Lei è il figlio dell’ultimo governatore di centrodestra in Campania. L’obiettivo nel lungo periodo è riportare un presidente di regione di centrodestra? 
«Il nostro vero obiettivo è quello di risollevare le speranze di una città e di una regione vicine al collasso sociale.

Dobbiamo debellare definitivamente un sistema infestato di potere e clientela. Lo faremo con la forza della qualità della proposta politica, coinvolgendo ogni risorsa disponibile, e progettando insieme il futuro del nostro territorio in vista delle prossime sfide».

Ormai questa campagna elettorale è finita. Ma le è piaciuta per come si è svolta? 
«Da un lato è stata straordinaria per la voglia di partecipazione e per l’entusiasmo e la speranza che abbiamo riscontrato ovunque intorno a noi. Questo ci inorgoglisce e ci responsabilizza ancor di più. Dall’altro è stata deprimente per l’approccio elettorale, a tratti grottesco delle sinistre. Nei fatti si sono puntualmente rifiutate di confrontarsi sui contenuti, probabilmente perché a corto di idee e proposte, ricorrendo invece, sistematicamente, alla demonizzazione dell’avversario».

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Passiamo ai temi: ora c’è da dare riscontro a quanto avete detto in campagna elettorale. Se, come pare, la destra riuscirà a governare quali temi porterete in agenda per Napoli e la Campania? 
«Abbiamo assunto impegni precisi per la crescita e lo sviluppo di Napoli e del Mezzogiorno: fiscalità di vantaggio, sostegno alle imprese ed al lavoro, politiche di sicurezza e centralità del Sud nella transizione energetica. Ma garantiremo anche tutele sociali mirate: reddito di solidarietà, sostegno a famiglie con figli minori e disabili e introduzione del quoziente familiare».

Cosa le ha detto Meloni quando è venuta qui a chiudere la sua campagna elettorale venerdì scorso? 
«Che la presenza all’arenile di così tanti giovani era il segnale della svolta, e che non avrebbe potuto chiudere una campagna elettorale così serrata e coinvolgente senza l’energia e il sorriso del popolo di Napoli».

Qui a Napoli sono ancora molto forti i Cinquestelle, come interpreta questo risultato? 
«In realtà è il partito che ha registrato percentualmente uno dei peggiori risultati in assoluto rispetto al dato storico. Sono gli ultimi fuochi di un movimento che sta scomparendo anche dall’immaginario collettivo, a causa di una proposta politica ondivaga e fallimentare e di una classe dirigente che ha letteralmente devastato l’Italia».

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