Elezioni, la strategia del Pd Napoli
Boccia: mai più la notte delle liste

Elezioni, la strategia del Pd Napoli Boccia: mai più la notte delle liste
Sabato 30 Luglio 2022, 18:20 - Ultimo agg. 20:10
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Sono 24 i candidati che il Pd di Napoli invia a Roma per l'ok, 24 nomi da giocarsi tra Camera e Senato, tra proporzionale e sfide maggioritarie tra Napoli e provincia. Una lista che è stata consegnata oggi al commissario della Campania del Pd Francesco Boccia dopo all'approvazione unanime al termine della direzione di Napoli che ha riunito i dem al Teatro Piccolo di Fuorigrotta, in un sabato mattina con la città mezza deserta dai napoletani e occupata dai turisti, mentre al Teatro il Pd lancia la campagna elettorale «casa per casa», come dice uno dei partecipanti, ricordando la tradizione e andando oltre il web.

In campo, da prim'attore con i big locali, il ministro della Cultura, Dario Franceschini. «È una partita in salita - spiega dal palco Antonio Marciano, membro della direzione nazionale, che torna a candidarsi - che parte in questa sala dove non vedo consiglieri comunali e regionali e non vedo molti uscenti». Un riferimento anche a Raffaele Topo, Paolo Siani, parlamentari uscenti, ma anche all'ex segretario Luigi Cimmino e al consigliere regionale Massimiliano Manfredi, entrambi candidati.

Assenze che il commissario Boccia sottolinea dicendo a margine «dico a tutti di vivere il Pd sempre: era meglio che ci fossero stati anche se la candidatura non si decide sulla presenza. Ma oggi abbiamo vissuto una bella discussione e consiglio a tutti del Pd di vivere queste cose 365 giorni l'anno».

Marciano sottolinea le linee della destra «da Salvini su Lampedusa, a Berlusconi sulle pensioni per le casalinghe e le spese dentistiche gratis per gli anziani. Noi lavoriamo sul contrasto al lavoro mal pagato e alla povertà ma aggiungiamo anche con quali risorse lo faremo. La battaglia elettorale c'è e bisogna combattere con il coraggio segno di autorevolezza e stile, oggi non entri nei libri di storia ma neanche nei titoli di coda del Corriere dei Piccoli». Sul palco, dove assiste al dibattito anche Paolo Mancuso, assessore all'ambiente di Napoli e presidente del Pd partenopeo, sale la senatrice ricandidata Valeria Valente: «Il dovere dei parlamentari uscenti - sottolinea - è di dover essere qui oggi. Chi manca credo sia su altri impegni istituzionali. Ma ognuno di noi deve dare conto di quello che abbiamo fatto in questi anni, in stagioni complicate al Senato in cui però il Pd ha sempre tenuto la barra dritta. Abbiamo lavorato con la scienza nella pandemia, abbiamo portato in Parlamento il sì all'europeismo e alla fine, nonostante una minore rappresentanza, ci siamo caricati Paese. Ora il passo avanti ulteriore è che trasmettiamo al Sud e alle donne una possibilità di riscatto vero».
 

Un riscatto, spiega il candidato Leonardo Impegno, sostenuto dalla «speranza di vincere che arriva - dice - dalla spaccatura forte di Forza Italia che determina l'identità del nuovo centrodestra. Le uscite di Gelmini, Brunetta, Carfagna lasciano Forza Italia nelle mani di Salvini e Meloni, facciamo capire bene questo agli elettori». Elettori che a Napoli hanno premiato lo scorso anno l'alleanza Pd-5S, eleggendo Manfredi sindaco al primo turno: «A Napoli - dice il candidato Leonardo Impegno - c'è stato il 70% di voti per Manfredi, da cui se togli il 10% del Movimento 5 Stelle, ti resta la dimostrazione che c'è un campo di centrosinistra, energie che possiamo intercettare per vincere le elezioni nella città e in Regione». Un'idea ambiziosa, per la quale serve una lotta, come spiega Venanzio Carpentieri, ex segretario di Napoli ed ex sindaco di Melito: «Tante campagne elettorali - dice - sono state affrontate come una salita impervia. Oggi il Pd deve avere la capacità di tirare fuori unghie e coraggio, con una identità più netta e forte. Lo faremo, tutti insieme».

E il segretario metropolitano del Pd Napoli Marco Sarracino sottolinea, tirando le somme: «La direzione provinciale di oggi, alla presenza del commissario Francesco Boccia, ha definito innanzitutto i punti principali del programma su cui il Pd di Napoli si concentrerà in vista delle prossime elezioni politiche: lavoro, in particolar modo con la battaglia per il salario minimo; ambiente, che nella nostra provincia significa anche aiutare i nostri sindaci a proteggere i nostri territori da chi invece li distrugge; lotta alla camorra, su cui da mesi stiamo tenendo alta l'attenzione richiamando le istituzioni a livello nazionale».

«Il Partito Democratico è il partito dei giovani e del lavoro, qui si gioca la sfida per il futuro del nostro Paese. Sul lavoro basta tentennamenti, è necessario rompere ogni schema precostituito. Questo significa garantire una mensilità all'anno in più per tutti i lavoratori, salari più alti e costo del lavoro più basso; basta con le inutili guerre tra poveri o con chi, dall'alto dei propri privilegi, accusa chi sopravvive grazie al reddito di cittadinanza». Così Francesco Boccia, commissario del Pd Campania, intervenendo alla Direzione della federazione provinciale del Partito democratico di Avellino. E aggiunge: «È nostro dovere separare e proteggere chi ha bisogno di assistenza da chi deve trovare un lavoro e il lavoro dev'essere retribuito adeguatamente con un salario minimo e senza più stage e tirocini gratuiti. I giovani italiani devono sapere che il Pd sarà in prima linea per difendere l'Europa, la loro Europa, dalla destra dei muri e dei fili spinati. Saranno loro i protagonisti della società digitale e dovranno vivere in un contesto di diritti civili garantiti, senza il rischio di ritrovarsi di nuovo nel Medievo dei diritti. Non consentiremo alla destra di tornare indietro. Davanti a noi c'è il futuro, la salvaguardia dell'ambiente, la transizione ecologica che per noi è l'addio per sempre al carbone, a differenza della destra che predica il ritorno alle fonti inquinanti». 

«Come fatto questa mattina a Napoli, anche qui ad Avellino abbiamo raccolto le tante disponibilità generose e autorevoli che ci sono state proposte dalle diverse direzioni provinciali. Valuteremo tutti insieme, con serietà e coerenza i nomi inseriti nelle rose e arrivati al Pd, compresa quello autorevole di Dario Franceschini a Napoli. Quando ci sarà il quadro della coalizione tireremo le somme e proporremo per tutta la Campania i candidati e le candidate più capaci di attrarre consensi, competenti e con forti legami con i territori. Non ci sarà mai più la notte delle liste di Renzi del 2018, ma un confronto a tutti i livelli come stiamo facendo qui, strada per strada, circolo per circolo».

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