Lotta ai «fannulloni», Cisl contro De Luca: «No agli annunci, esistono già leggi e contratti»

Lotta ai «fannulloni», Cisl contro De Luca: «No agli annunci, esistono già leggi e contratti»
Giovedì 1 Aprile 2021, 20:57 - Ultimo agg. 20:58
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«Sta diventando un esercizio quotidiano annunciare provvedimenti roboanti nel silenzio dei più senza verificarne la praticabilità giuridica. È un modello a cui ci opponiamo, e contro cui alziamo forte la nostra voce».

Lorenzo Medici, leader della Funzione Pubblica della Cisl Campania replica così al piano anticipato dal presidente della Giunta regionale De Luca sulla lotta ai dipendenti fannulloni e relative sanzioni ai dirigenti inadempienti.

«Si fa riferimento – sottolinea Medici – ad una collegato alla Finanziaria che approderà in Commissione Bilancio ed arriverebbe in Consiglio a maggio per il via libera definitivo, con il quale viene previsto il potere sostitutivo del dirigente in caso di inerzia nella conclusione del procedimento.

Intanto bisognerebbe spiegare meglio a cosa si fa riferimento, e poi ricordarsi che nello specifico esistono la legge Brunetta e il contratto nazionale di lavoro, norme di rango superiore che non possono essere derogate da un provvedimento regionale. Se poi di questo si è consapevoli e si intende rispettare le disposizioni esistenti, non si capisce il perché dell’esigenza di gridare al mondo l’arrivo di qualcosa che non è una novità perché esiste da anni».

La Cisl ricorda che la sburocratizzazione della pubblica amministrazione e lo snellimento delle procedure sono obiettivi che il sindacato ha messo da anni al centro della propria iniziativa, nella consapevolezza che il personale è la prima vittima di un sistema che spesso si aggroviglia su se stesso per i tanti, troppi passaggi a cui è sottoposta una pratica, ed aggiunge: «La cosa strana è che si parla di dirigenti ma ancora non si provvede ad applicare ad essi la normativa anticorruzione che prevede la rotazione dell’incarico per chi è stato chiesto il rinvio a giudizio in un procedimento, e tutto continua a restare come prima. La domanda – conclude Medici – sorge d’obbligo: la legge vale per tutti, o c’è chi gode a prescindere dell’immunità?».

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