Forza Italia, De Siano chiama a raccolta i suoi: «Berlusconi decida, o noi o Martusciello»

Forza Italia, De Siano chiama a raccolta i suoi: «Berlusconi decida, o noi o Martusciello»
di Valentino Di Giacomo
Domenica 6 Dicembre 2020, 13:00
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«O noi o loro»: questo il livello a cui si è arrivati in Forza Italia. Non si placa lo scontro dentro il partito azzurro in Campania, ormai le guerre interne hanno oltrepassato qualsiasi motivazione politica tramutandosi in vere e proprie incompatibilità personali. Da un lato c'è la truppa del coordinatore regionale, Mimmo De Siano e dall'altra l'europarlamentare Fulvio Martusciello. Attacchi continui, delegittimazioni a vicenda, frecciatine al vetriolo stoccate tramite social network e interviste sui quotidiani. L'incidente, quasi come se si trattasse di una gara di Formula 1, è stato «noted» dai vertici nazionali e da Silvio Berlusconi. Non viene escluso che nelle prossime ore proprio come avviene nei dopo gara di automobilismo possano arrivare sanzioni dai giudici di corsa. Il partito non può più consentirsi questi toni tra i suoi esponenti locali soprattutto in vista delle prossime elezioni che in Campania coinvolgeranno, oltre Napoli, anche Benevento, Caserta e Salerno. L'incompatibilità tra i due gruppi di potere, quello di De Siano e Martusciello, appare ormai palese e ha superato i livelli di guardia. Domani De Siano riunirà il partito per affrontare la vicenda. 

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A nulla era valsa l'intervista rilasciata venerdì scorso a Il Mattino da Armando Cesaro, sodale del coordinatore regionale, con la quale chiedeva la pace e di appianare ogni divergenza. Un tentativo fallito miseramente visto che ieri Fulvio Martusciello non solo ha risposto «picche» ma ha addirittura auspicato l'espulsione dal partito dello stesso Cesaro. Gli schieramenti in campo sono ormai noti. Quello di De Siano comprende Luigi e Armando Cesaro, Antonio Pentangelo e Carlo Sarro. Fulvio Martusciello può contare sull'apporto di suo fratello, Antonio, ex coordinatore di Fi e della consigliera regionale Annarita Patriarca. Nel mezzo ci sono i parlamentari che fanno riferimento a Mara Carfagna che osservano gli scontri a distanza di sicurezza insieme al non allineato Cosimo Sibilia. Per vagliare una strategia domani De Siano ha convocato una riunione. L'idea che monta tra le truppe vicine al coordinatore è di lanciare un aut aut a Berlusconi su questa ormai palese incompatibilità all'interno del direttivo campano. Al momento però i vertici nazionali di Fi sono impegnati a risolvere il rebus sul voto del Mes di mercoledì in Parlamento e gli intricati rapporti con la coalizione di centrodestra dopo i venti di burrasca che sono soffiati soprattutto tra Berlusconi e Salvini. Fibrillazioni parlamentari che potrebbero giocare un ruolo anche nelle vicende campane qualora Forza Italia si spaccasse tra chi vuole votare a favore del Meccanismo europeo di stabilità e invece chi proprio non vuole sentirne parlare. A dirimere le vicende campane sarà con ogni probabilità Antonio Tajani, braccio destro del leader di Fi.

Non sono escluse rivoluzioni, ma di sicuro non sarà il portavoce di Fi, Giorgio Mulé, il nuovo coordinatore in Campania a dispetto di rumors degli ultimi giorni. «Sono siciliano, residente in Abruzzo e spiega Mulé lombardo di adozione. Non so cosa potrei farci in Campania». Qualcosa però andrà pur fatto. Il rapporto tra De Siano e Berlusconi resta solidissimo così come è forte anche quello tra Martusciello e Tajani. E mercoledì, oltre alle fibrillazioni in Parlamento, ci sarà pure il voto sulla programmazione del bilancio al Comune di Napoli che pure vede De Siano e Martusciello su due fronti opposti con il capogruppo Stanislao Lanzotti a provare a fare la sintesi e lavorare all'unità. Ma ogni tentativo appare ormai fallito.

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