Comune di Napoli, Marciani: «Giovani senza più reddito,
li aiutiamo a trovare lavoro»

L'assessore: ora organizzeremo colloqui

Chiara Marciani
Chiara Marciani
di Gennaro Di Biase
Lunedì 21 Agosto 2023, 10:35
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Le deleghe di Chiara Marciani, assessore al Lavoro e alle Politiche giovanili di Palazzo San Giacomo, riguardano temi cruciali in città. In particolare, i nodi più critici e attuali da sciogliere riguardano il mercato del lavoro e «la delicata fase di riorganizzazione successiva al tramonto del reddito di cittadinanza». Erano infatti più o meno «20mila gli under 30 che, prima del taglio disposto dal governo Meloni, percepivano il reddito nel Comune di Napoli».

Per loro sono in arrivo fondi e «colloqui con le aziende. Palazzo San Giacomo, da settembre, si comporterà come una sorta di agenzia del lavoro. Organizzeremo delle giornate di reclutamento per fare "match" tra imprese e personale». Novità in vista anche sul fronte degli spazi dedicati ai ragazzi: a settembre, finalmente, «sarà aggiudicata a un'associazione la Casa della Socialità al Vomero», deserta dall'inaugurazione del murale nel 2018.

Napoli è la città più giovane d'Italia, dal punto di vista anagrafico. Quali sono le iniziative messe in campo?
«Come si era detto fin dal nostro insediamento, abbiamo cercato di rendere i giovani protagonisti di Partenope.

Dopo l'approvazione del Forum Giovani in consiglio comunale, entro dicembre ci sarà l'elezione dei rappresentanti del Forum. Si tratta di uno strumento che rende i ragazzi parte attiva nelle scelte che riguardano la loro città. Si formerà una consulta composta da giovani tra i 16 e i 35 anni che esprimerà pareri su trasporti, politiche ambientali e altri temi importanti e trasversali. Il consiglio comunale avrà l'obbligo, almeno una volta all'anno, di ascoltare gli eletti del forum di giovani. Sì, Napoli è la città più giovane d'Italia, con quasi 122mila residenti tra i 16 e i 35 anni nel Comune partenopeo: è giusto quindi ascoltare la loro opinione. Si è conclusa poi la procedura per la Casa della Socialità, che è stata aggiudicata. A partire dai primi di settembre si creerà finalmente il centro giovanile del Vomero. Abbiamo chiesto che ci fosse anche la figura dello youth worker, che sarà presente anche negli altri centri giovanili di Soccavo, Secondigliano, Galleria Principe, Bagnoli, Casa della Cultura a Pianura, la mediateca Santa Sofia e in un bene confiscato di vico Carbonari, che sarà dedicato ai Neet, cioè i cittadini in età occupabile che non studiano e non lavorano. Tra Napoli e provincia sono circa 100mila».

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A proposito di lavoro, l'Inps a fine luglio ha inviato un sms agli "occupabili" (cioè gli under 50 che non abbiano minori o disabili nel nucleo familiare), informandoli della fine del sussidio di cittadinanza voluto negli anni scorsi dai 5 Stelle. Insomma, come si fronteggiano i tagli al reddito in una delle aree del Paese col più alto tasso di percettori?
«Stiamo preparando un piano specifico. Soprattutto in questa fase così delicata, post-tramonto del reddito di cittadinanza, stiamo raccogliendo i dati e ci incontreremo presto con le aziende. Vogliamo creare un legame tra imprese e lavoratori. In città c'erano quasi 20mila giovani sotto i 30 anni percettori del reddito, oggi dichiarati in gran parte occupabili. Le professioni più richieste tra Napoli e Provincia riguardano gli addetti alla ristorazione, quasi 8mila, e quelli alle vendite, intorno ai 5mila. Anche nel settore delle costruzioni e degli impianti meccanici sono richiesti 8mila dipendenti. Palazzo San Giacomo sarà come un'agenzia del lavoro, cercheremo di fare match tra aziende e personale. Poi ci stiamo concentrando sulla formazione: metteremo a disposizione 7 milioni di euro di fondi nazionali per i tirocini professionali. Erano soldi destinati ai percettori del reddito. La gara per questi tirocini partirà a settembre: selezioneremo gli enti dividendoli per macro-settori economici. E organizzeremo delle giornate di reclutamento: veri e propri colloqui di lavoro, che speriamo possano aiutare le imprese a soddisfare il loro fabbisogno e i cittadini a trovare una giusta sistemazione».

Qual è la politica del lavoro che più si adatta a Napoli?
«Purtroppo, la bacchetta magica non esiste. Al problema degli ex percettori, si aggiunge anche un basso tasso di occupazione femminile. Per risolvere questo nodo servono strategie trasversali, come l'aumento degli asili nido a cui la giunta sta lavorando su indicazione del sindaco Manfredi, così da rendere le donne più libere di cercare lavoro. Poi serve agire su competenze e formazione: spesso molte donne sono costrette ad abbandonare i loro percorsi scolastici».

E per la lotta al lavoro nero?
«Il presidente della commissione comunale che si occupa di lavoro, Luigi Musto si sta impegnando nell'aggiornamento del protocollo su lavoro nero e sicurezza sul lavoro. Sono continui, infatti, anche gli incidenti di dipendenti nella nostra provincia. Certo, non possiamo essere noi a organizzare i controlli, ma con una maggiore fluidità delle informazioni e con una maggiore sinergia tra Comune e Ispettorato del Lavoro si potranno ottenere risultati tangibili».

Quali sono i prossimi obiettivi?
«Abbiamo dato il via a una strategia, assieme al sindaco, che mira a implementare i progetti da finanziare attraverso il Pnrr, fondi europei o nazionali. Serve offrire delle opportunità concrete ai giovani partenopei. Siamo pronti a fare da ponte tra le aziende e chi cerca il suo posto nel mondo del lavoro».

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